Il Brasile ha tagliato i tassi di interesse dopo un lungo periodo di aumenti resosi necessario per abbattere un’inflazione in doppia cifra. Anche il costo del denaro era salito alla doppia cifra (1.175 i punti base di questa fase di restrizione monetaria), ma le autorità monetarie brasiliane hanno di che rallegrarsi per i risultati ottenuti. E ora, forti di tassi reali ampiamente positivi, i banchieri centrali possono serenamente cominciare a dare respiro all’economia con tagli graduali come quello avvenuto a inizio agosto e pari a 50 punti base. Una dinamica che anche altre banche centrali del Sud America, come quella cilena, stanno abbracciando.
Brasile: tra tassi e rating il mercato approva i progressi
Tornando al Brasile i tassi scendono così al 13,25%, un livello che garantisce rendimenti reali ancora abbondantemente positivi e perciò “tagliabili” in modo importante per rilanciare la crescita. Il Governatore Nieto in passato ha avuto diversi dissidi con Lula che pretendeva tassi più bassi fin dal suo insediamento a inizio anno. La banca centrale ha però saputo conservare la sua indipendenza e questo è piaciuto al mercato. Il rally dei mesi scorsi del real è una dimostrazione dei flussi importanti entrati in Brasile.
L’agenzia di rating Fitch che ha appena tagliato il rating del debito americano ha riconosciuto invece al Brasile enormi progressi sul fronte della politica fiscale ed economica, promuovendo il merito di credito del Paese. L’inflazione è rientrata attorno al 3,2%, in linea con gli obiettivi della banca centrale. Nuovi tagli nei tassi arriveranno e se questo potrebbe zavorrare la moneta locale, la Borsa brasiliana potrebbe guardare con favore a queste scelte di politica monetaria.
L’ETF Lyxor MSCI Brazil descrive in modo esemplare il momento. Il mercato si interroga se siamo di fronte all’inversione di tendenza dopo oltre una decade di mercato orso, oppure se è ancora un falso segnale come quelli già visti nel corso del 2022.
A parte gli evidenti livelli tecnici sui quali l’indice MSCI Brazil sta lavorando da tempo e che in caso di break definitivo aprirebbero porte molto interessanti agli investitori, la Borsa brasiliana quota a livelli fondamentali incredibilmente cheap.
Secondo l’ultima scheda pubblicata da MSCI, il rapporto prezzo utili è addirittura di 6. Il Dividend Yield, il rendimento dato dal rapporto tra dividendi e prezzo, dell'11%. Il rapporto tra prezzo e valore di libro a 1,5. Numeri frutto di una composizione settoriale value, con finanziari, energetici e materials che rappresentano i due terzi del portafoglio.
Il grafico non mente. Siamo all’ennesimo test di resistenze importanti. Manca veramente poco e se il mercato prenderà bene questa nuova politica della banca centrale, la Borsa brasiliana rappresenterà indubbiamente un asset di investimento da sovrappesare all’interno del portafoglio azionario emergente.