Settore molto snobbato dagli investitori quello della chimica europea che rappresenta però un interessante tema di investimento per chi cerca di cavalcare l’onda verde della transizione ecologica. Le principali imprese attive in questo settore stanno già convertendo processi e impianti nella direzione della sostenibilità e il loro contributo sarà essenziale per le future produzioni industriali “green”. A questo passaggio industriale se ne aggiunge anche uno grafico che sembra promettere molto bene per il futuro dell’indice europeo delle società attive nel settore chimico.
Un'idea per investire nel settore della chimica
Cominciamo intanto ad analizzare quali prodotti sono disponibili attualmente sul mercato per replicare l’indice europeo di settore. iShares, Lyxor e Invesco hanno tre ETF quotati in Europa, ma è la casa di BlackRock che ha lo strumento più liquido e capitalizzato.
L'iShares STOXX Europe 600 Chemicals, forte di una capitalizzazione che sfiora i 100 milioni di euro, offre un paniere molto concentrato di società europee impegnate nel settore della chimica industriale. Sono 22 le società presenti attualmente in un ETF a replica fisica dal costo di 0,46% all’anno.
ETF storico visto che è stato lanciato nel 2002, è quotato solo sulla Borsa tedesca. Dal lancio l’ETF porta a casa una performance total return del 560%. L’ultimo lustro che ha regalato un progresso superiore al 40%.
All'interno dell'ETF di iShares Francia e Germania fanno la parte del leone (Italia praticamente assente) a livello geografico, occupando i due terzi del portafoglio con le prime 10 società che fanno l’82% del paniere. Molto alta anche la concentrazione a livello di singoli titoli visto che un terzo del paniere è coperto da Air Liquide, seguita da BASF al 14%. Rapporto prezzo utili a 15 e prezzo valore di libro a 2 completano un profilo fondamentale sicuramente non caro. Ma è l’analisi tecnica quella che sembra essere più invitante.
STOXX Europe Chemical: vicini a uno strappo rialzista?
Osservando il grafico dell’indice STOXX Europe Chemical, osserviamo come la media mobile a 200 settimane (linea rossa) a fatica, ancora una volta, ha contenuto i tentativi di invertire la tendenza rialzista partita nel 2008 con un prezzo che in questi anni si è moltiplicato per 5.
A gennaio 2022 il massimo storico, poi la correzione causata dal contestuale scoppio della guerra in Ucraina. I ripetuti tentativi di discesa dell’estate 2022 sono risultati vani e la ripresa, seppur problematica, sembra avere tutte le intenzioni di disegnare quella figura di inversione che gli analisti tecnici chiamano testa e spalla rialzista. Potenziale, fino a quando la linea del “collo” non verrà violata. Siamo molto vicini ed uno strappo sopra un livello aprirebbe le porte dei massimi storici per il settore della chimica europea. Pochi riflettori accesi, ma molta sostanza. Occhi aperti.