Cosa succede quando un’azione leader di ETF tematici, per natura particolarmente concentrati su singole società o temi, lancia un profit warning? Succede che il famoso effetto benefico della diversificazione viene meno mettendo a nudo tutti i limiti di questi prodotti specializzati nel replicare indici passive di nicchie di mercato.
Un esempio di scuola è quello che è capitato alla società tedesca Siemens Energy tracollata di oltre il 30% alla borsa di Francoforte a fine giugno dopo aver lanciato un allarme sui profitti a causa dei problemi innescati dalla divisione di pale eoliche Gamesa.
Cosa è successo a Siemens Energy?
Siemens Energy è una delle società sempre presenti nella top ten dei prodotti quotati sotto l’etichetta di “Clean Energy”. Cosa è accaduto nell’azienda impegnata nelle tecnologie legate soprattutto alle energie alternative? La produttrice di turbine eoliche spagnola Gamesa, controllata da Siemens, ha fatto registrare seri problemi di qualità nei propri prodotti costringendola a un’ampia revisione tecnica sulla flotta installata e sulla progettazione. I costi lieviteranno di oltre 1 miliardo di euro rispetto ai 472 milioni previsti inizialmente.
La reazione del mercato non si è fatta attendere con pesantissime vendite sul titolo. A questo si è aggiunta una guidance sul futuro preoccupante visto che i maggiori costi di riparazione avranno probabilmente un impatto sulla liquidità per diversi anni. Problemi non nuovi nel mondo delle energie rinnovabili caratterizzati da alti investimenti e pochi utili. Come per Siemens Energy.
Attenzione alla concentrazione settoriale e geografica
Lettera che ha prevalso così in tutto il settore clean energy. Come sull’ETF L&G tra i peggiori nella giornata del crollo con un calo che ha superato il 4%. Comunque sia la diversificazione, seppur limitata, serve. Il grafico di prezzo dell’ETF offre un’idea molto chiara della non direzionalità che sta prendendo un settore celebrato da tanti, ma che fatica a produrre utili e quindi crescita di prezzo, nel suo complesso.
Per l’ETF di L&G, Siemens Energy rappresenta la terza società in ordine di peso all’interno di un paniere costituito da oltre 40 aziende che però sono ben distribuite visto che le prime 10 occupano un quarto del portafoglio. Evidente che quando il settore delle turbine, oppure quello delle pale eoliche, subisce smottamenti come quello visto a fine giugno anche le altre società per vicinanza subiscono il peso delle vendite. Abbassando irrimediabilmente il valore dell’ETF.
A questo si aggiunge un effetto “simpatia” non solo settoriale, ma anche geografico. E infatti scopriamo che questo ETF vede proprio la Spagna come secondo paese dietro agli Stati Uniti, con un 15% che ha sicuramente patito la giornata negativa innescata da Gamesa.
Un esempio utile a comprendere le difficoltà o le esaltazioni che vivono questi ETF quando società medio piccole come Siemens diventano protagoniste. Un indubbio limite che, lo ribadisco, spesso deve confinare questi strumenti alla componente più giocosa dell’investimento e meno a quella strategica.