Il mercato delle obbligazioni ad alto rendimento europee è riuscito da poco a guadagnare i suoi massimi storici. Non una notizia eclatante considerando quello che stiamo vedendo sul mercato azionario, ma certamente fanno riflettere alcuni numeri che sembrano disegnare uno scenario forse un po' troppo ottimistico.
Cominciamo dai rendimenti attualmente incorporati in un comune ETF che investe in obbligazioni ad alto rendimento o come si dice in gergo, junk bond. Ho utilizzato i numeri pubblici forniti da iShares.
Il merito di credito sotto l’investment grade offre all’investitore oggi una remunerazione media a scadenza inferiore al 6% lordo. Ricordo sempre che in Italia la tassazione sui guadagni dei bond corporate è del 26%.
La duration di un portafoglio comunemente acquistato tramite ETF è bassa e compresa tra 2 e 3 anni, non esponendo questo tipo di prodotto al rischio rialzo dei tassi quanto soprattutto al peggioramento del profilo di credito degli emittenti. Tipicamente durante le fasi di calo dei mercati azionari o di recessione economica l’universo high yield non se la passa bene.
Secondo Jp Morgan, e considerando però gli HY made in USA, il tasso di default attuale è inferiore al 2%. Questo significa che quando compriamo un paniere di obbligazioni high yield dobbiamo mettere in preventivo di perdere per strada il 2% degli emittenti. La media storica è però del 3,5% e questo spiega già un ottimismo forse eccessivo dei mercati.
Poi c’è lo spread rispetto ai sicuri titoli di stato. La media di lungo periodo è del 5,6%, oggi un bond ad alto rendimento paga appena il 3,4% in più di un titolo di stato.
Infine il profilo attuale di questo mercato presenta una quantità di rating BB che supera il 50% (nel 2007 erano il 30%) denotando uno spostamento deciso verso il peggioramento del merito di credito.
Sommando tutte queste informazioni non ci sembra di avere di fronte una opportunità secolare di acquisto anzi.
ETF Bond High Yield: possibile trappola per orsi
Calando il tutto sul grafico di un ETF con una certa storia, ho scelto Amundi Eur High Yield ESG perché ad accumulazione e con più di 10 anni di storia, scopriamo una fresca rottura rialzista che potrebbe però nascondere una trappola per orsi.
Un ritorno sotto i massimi del 2021 nei prossimi mesi credo non possa essere un’ipotesi da scartare. Rifugiarsi in bond di qualità superiore sembra essere l’ipotesi conservativa da preferire in attesa di una normalizzazione del mercato dei junk bond.