DWS lancia il primo ETF azionario globale che esclude le azioni americane. Una copertura che, in un mondo di strumenti passivi che coprono anche i temi più impensabili, sembrava strano non avere disponibile sul mercato.
Finalmente grazie a DWS questa opzione è arrivata e credo aprirà scenari interessanti anche per altri indici che potranno essere depurati della componente americana e permettere a ogni asset allocation di essere costruita dosando l’internazionalità del portafoglio. Il tutto con meno copertura a stelle e strisce, ormai il 70% di un indice World tradizionale. L’indice replicato da Xtrackers è il World Msci ex USA che quindi non comprende i Paesi emergenti.
Il costo dell’ETF è modesto (0,15% annuo), la replica è fisica e la quotazione inizialmente sarà sulla borsa tedesca e londinese.
ETF azionario globale senza le azioni americane: le caratteristiche
Saranno quindi 22 i Paesi sviluppati coperti con esclusione degli Stati Uniti. I pesi vengono quindi rivoluzionati con il Giappone a fare da capofila con il 20% seguito da Gran Bretagna, Canada e Francia con il 10%. La Svizzera chiude la top five con l’8%. A livello valutario è l’euro la valuta dominante con il 30% seguita dallo yen con il 20%.
Ampia la diversificazione delle società presenti (circa 870) che coprono l’85% della capitalizzazione complessiva dei mercati globali senza Stati Uniti.
La preoccupazione degli investitori per il peso sempre più dominante delle Magnifiche 7, combinato allo strapotere geografico americano, ha offerto a DWS la possibilità di lanciare un prodotto che avrà sicuramente successo perché garantisce una personalizzazione di portafoglio che prima non era possibile adottare, se non con l’acquisto degli ETF relativi ai singoli Paesi.
Naturalmente un occhio va dato anche a quella che è la storia di questo indice. Che per l’ETF in questione non è particolarmente felice.
Le performance dell'indice World Msci ex USA
Dal 1994, data di nascita dell’indice, il rendimento annuo composto di World Msci ex Usa è stato del 5,7% contro l’8,2% dell’indice globale comprensivo degli Stati Uniti. Peggio anche dell’indice Msci ACWI che ha realizzato nello stesso arco temporale il 7,8% annuo.
Negli ultimi 10 anni la forbice è ancora più larga. Arriva a malapena al 5% di rendimento annuo l’indice ex USA, mentre il World con Stati Uniti ha realizzato un ricco 9,6%. Le metriche di rischio evidenziano poi volatilità molto simili che non spostano i vantaggi nemmeno lato rendimento aggiustato per il rischio.
Quello che sembra essere interessante è la componente relativa ai multipli. Il rapporto prezzo utili forward di Msci World ex USA è di 14 contro il 18 del Msci World. Il rapporto prezzo valore di libro è di 1,8 contro il 3,3 del World. Infine, la percentuale di dividendo sul prezzo supera il 3% contro 1,9% del World tradizione. Insomma, rendimenti attesi più elevati, almeno nelle premesse.
Pro e contro di un ETF che comunque va ad offrire delle opzioni interessanti di diversificazione geografica anche per gli investitori al dettaglio che non vogliono occupare troppe caselle geografiche all’interno del proprio portafoglio titoli.