In questa prima parte del 2024 ci sono due settori azionari europei che stanno stupendo. Due settori molto diversi tra loro. Il primo è il settore dei media, il secondo è quello legato ai viaggi. Lyxor offre (o meglio sarebbe dire offriva per quello che riguarda uno di essi) due ETF che replicano questi settori con una lunga storia alle spalle.
Questo ci consente di fare valutazioni anche di più ampio respiro temporale, ma purtroppo per un ETF, quello che replica il settore dei media, Amundi controllante di Lyxor ha deciso che le scarse masse amministrate non giustificano il mantenimento del prodotto sul mercato. E così assieme assieme al Lyxor Stoxx Europe 600 Retail anche Stoxx Europe 600 Media è stato delistato. Ma c'è un'alternativa come vedremo tra poco.
Settore Media: Lyxor chiude il suo ETF, ma c'è l'alternativa
Settore quello dei media da sempre legato al mondo della pubblicità e della comunicazione, da settembre 2023 l’ETF di Lyxor Stoxx Europe 600 Media (linea nera nel grafico) a replica sintetica presente sul mercato dal 2006, aveva decisamente strappato verso l’alto toccando un nuovo massimo storico. Dal lancio la performance sfiorava il 240% per questo ETF che replicava la componente settoriale dell’indice Stoxx600 europeo e che negli ultimi 3 anni ha realizzato un guadagno di oltre il 60%.
ETF molto concentrato tra Paesi e società con appena 10 azioni. Al primo posto l’azione Relx, multinazionale britannica attiva nel campo delle informazioni scientifiche, mediche e tecniche. Poi l’olandese Wolters Kluwer con il 14%, Publicis con il 13% e Universal Music sempre con il 13%. Geograficamente dominanza dell Gran Bretagna con oltre metà del portafoglio occupato da aziende inglesi, poi Olanda con il 28% e Franca con il 18%.
ETF quindi molto polarizzato e di conseguenza più soggetto agli umori di poche società quotate ma che appunto ormai fa parte del passato dopo la decisione di Amundi. L'alternativa comunque esiste e si chiama iShares Stoxx Europe 600 Media. Stesso indice replicato. Il punto è che anche questo ETF deve fare i conti con masse amministrate che non superano i 15 milioni di euro.
Settore Viaggi: pesa ancora la pandemia
Il secondo settore che sta stupendo in questo primo scampolo di 2024 è quello direttamente collegato al mondo dei viaggi. L’ETF Lyxor Stoxx Europe Travel and Leisure (linea rossa nel grafico) fa parte della stessa nidiata di ETF che la società francese poi confluita in Amundi, lanciò nel 2006. Per il momento ancora non è previsto il delisting da Amundi anche se 77 milioni di euro potrebbero non essere una garanza di permanenza sul listino.
Con masse amministrate modeste come nel caso dell’ETF Lyxor Stoxx Europe Media, dal lancio la performance è del 120% con gli ultimi 3 anni zavorrati da una pandemia che ha influito sull’andamento delle società del settore. La performance totale al 10% ne è una diretta conseguenza.
In questo caso quello che mi sembra decisamente interessante è l’aspetto grafico visto che sistematicamente dal 2015 l’ETF ritorna su certi livelli di resistenza che regolarmente poi lo ributtano indietro.
Il recentissimo rally si lega indubbiamente ad un maggior clima di serenità che si respira dopo la pandemia e che ha permesso al settore aereo, degli hotel e dei viaggi in generale di ritrovare numeri positivi nei bilanci.
Come nel caso dell’ETF che investe nel settore media l’ETF è concentrato su pochissime società (13) con il Regno Unito che rappresenta il 55% del peso complessivo, seguito con il 15% da Francia e Svezia. Tra le società maggiormente presenti come peso percentuale Flutter Entertaintement, Evolution, Intercontinental Hotels, Ryanair e Sodexo per una copertura settoriale che va dalla crocieristica, all’aviazione fino alla ricezione alberghiera.
Due settori molto diversi ma che hanno mostrato una notevole brillantezza in questi primi mesi del 2024.
Il primo settore, quello dei media, veleggia su massimi storici. Il secondo, quello legato ai viaggi, sta tentando di abbattere un muro che da anni contiene i tentativi di riprendere la marcia di lungo periodo. Poche masse amministrate ed eccessiva concentrazione i limiti principali dei due ETF che possono comunque permettere all’investitore di presidiare due settori certamente snobbati dal marketing dell’asset management mondiale.