Si fa presto a dire investi nello S&P500 e non fare null’altro. Già ma quale S&P500? Soprattutto i piccoli risparmiatori si trovano oggi a dover fare i conti con tantissimi ETF che hanno la sigla S&P500 nella loro descrizione e potrebbero essere portati a pensare che tutti questi ETF fanno esattamente la stessa cosa, replica le 500 società più importanti della borsa americana. Non è così.
Va precisato prima di tutto che non è nemmeno la stessa cosa investire in qualsiasi ETF tradizionali che replica l’indice classico S&P500. Le differenze, seppur minime, di performance ci sono e sono certificate dai numeri.
Ecco un esempio. Nel 2023 Vanguard S&P500 ETF ha realizzato una performance total return, quindi comprensiva anche dei dividendi reinvestiti, del 21,91% mentre Invesco S&P500 (che fa lo stesso lavoro) ha realizzato nello stesso arco temporale una performance del 22,11%. Il motivo? Non certamente le spese correnti degli ETF (0,05% per Invesco e 0,07% per Vanguard), ma il fattore di replica. Nel caso di Invesco infatti la replica sintetica consente di evitare la doppia tassazione sui dividendi americani. Cosa che non succede in caso di replica fisica come per Vanguard.
Ma nella marea di ETF che hanno la sigla S&P500 nella loro descrizione troviamo altre differenze.
ETF S&P500: quale scegliere?
Ad esempio, ci sono gli ETF che investono sempre sull’indice S&P500 in maniera assolutamente identica alla versione standard ma con l’aggiunta della sigla eur hedged nella descrizione. Questo significa che il rischio di cambio dollaro è coperto. Nel 2023 EUR/USD non si è mosso granché rispetto ai valori di inizio anno, ma comunque la versione eur hedged ha realizzato una performance del 22,74% contro il 21,91% della versione a cambio aperto.
Nel 2022, anno in cui il dollaro ha guadagnato molto terreno sull’euro, la versione eur hedged dell’ETF S&P500 aveva perso il 21% contro il -13% dell’ETF a cambio aperto.
Altri ETF che investono sull’S&P500, ma con una strategia differente, sono quelli Equal Weight di Xtrackers.
A differenza degli ETF visti poco fa ce he seguono la strategia di replica a capitalizzazione, pesando quindi le singole azioni sulla base della loro capitalizzazione di mercato, gli equal weight sono democratici e attribuiscono lo stesso peso percentuale dalla prima all’ultima delle 500 azioni dell’S&P500. Per gli ETF equal weight il 2023 non è stato esaltante con una performance pari a meno della metà (10%) degli ETF tradizionali.
Ma non finisce qui. L’S&P500 esiste anche in numerose versioni ESG, ovvero ETF che fanno della sostenibilità e dei criteri di selezione delle società su criteri ambientali, sociali e di governance la loro ragione di esistere.
Complicato districarsi nel mare di sigle. iShares SRI S&P500, ETF che adotta solo criteri di esclusione di società operative in business controversi, ha realizzato nel 2023 una performance del 19,87%. La versione ESG Enhanced sempre di iShares, dove sono presenti attività di selezione delle società sulla base dei rating ESG definiti dal gestore, ha realizzato una performance superiore pari al 21,49%.
Tante sigle, stesso indice, ma diversi modi di replicarlo. Oggi l’industria degli ETF è diventata molto vasta con offerte di ogni tipo. Come sempre è importante informarsi in anticipo, capire i prodotti e poi investire consapevoli di quello che si sta comprando.