Nel 2023 L&G ha lanciato un ETF che rinnova la linfa di un dimenticato comparto degli "Smart Beta" con Gerd Kommer Multifactor Equity.
L’ETF, quotato in Germania e sviluppato in fase di lancio in collaborazione con il broker Scalable, è molto originale e potrà essere apprezzato da chi oggi cerca di uscire dalla concentrazione geografica e settoriale che sta caratterizzando la maggior parte degli ETF globali.
L'indice infatti replica i titoli a bassa, media e grande capitalizzazione dei mercati sviluppati ed emergenti di tutto il mondo. La ponderazione dei Paesi si basa per il 50% sulla capitalizzazione di mercato e sul PIL. Ma non solo. La ponderazione dei singoli titoli si basa anche su diversi fattori di stile: dimensione, value, qualità, momentum.
Un multifattoriale classico ma che cerca di allentare la morsa della concentrazione sull’America come vedremo tra poco, introducendo l’innovativo concetto di pesatura che tiene conto anche del Pil di un paese e non solo della sua capitalizzazione di Borsa.
L&G Gerd Kommer Multifactor Equity: non c'è il rischio di concentrazione
Indubbiamente non cheap per essere un ETF (0,5% l’anno le spese correnti), ma in linea con altri ETF concorrenti, questo strumento utilizza filtri ESG per migliorare il profilo di sostenibilità del prodotto.
Masse amministrate per ora contenute a poco meno di 70 milioni di euro, l’ETF di L&G ha una componente di esposizione al dollaro del 51%, un primo chiaro segnale del sottopeso di America rispetto al tradizionale Msci World dove ormai gli States pesano per il 65%. Giappone al 5% come la Cina, Regno Unito e Germania al 4% completano i primi cinque Paesi per peso.
Anche la diversificazione settoriale viene premiata con il settore finanziario che diventa il primo con il 20% di peso, seguito da tecnologia e industriali (rispettivamente 17% e 13%).
Non esiste il rischio concentrazione su poche società. Delle oltre 5 mila presenti nell’indice, le prime 10 rappresentano appena il 9%, con Nvidia, Apple e Microsoft che pesano appena l’1% a testa del portafoglio.
La storia dell’ETF, come detto, è recente ma possiamo tirare qualche sommario bilancio. Da giugno 2023 l’ETF di L&G fa peggio sia del concorrente più diretto come iShares Multifactor (+24% di performance vs +29%), che del tradizionale azionario mondiale All Country (+31%). A beneficio dell’ETF di L&G una minore volatilità, ma lo ripetiamo, al momento i tempi sono troppo brevi per arrivare a conclusioni definitive.
Apprezzabile sicuramente l’innovazione del prodotto che collega capitalizzazione di mercato a crescita economica, il tutto in un contenitore con filtri attivi fattoriali. Come sempre il tempo ci dirà se questa ricetta sarà stata vincente negli anni a venire oppure no. Anche l’allontanarsi dalla concentrazione settoriale e per società degli ETF tradizionali è comunque un elemento interessante dello strumento di L&G.