Gli ETF Smart Beta a maggior tasso di rotazione sono quelli chiamati Momentum, soprattutto in fasi di mercato ad alto tasso di rotazione settoriale. Come quelli che abbiamo vissuto negli ultimi mesi. In un bell’articolo il sito ETF.com ha commentato la metamorfosi in tre mesi dell’ETF iShares Us Momentum Factor quotato anche in Italia.
Quello che hanno rilevato i giornalisti finanziari americani specializzati sul mondo degli ETF è l’incredibile rotazione nel paniere di titoli che si è verificata nel ribilanciamento del mese di maggio. Una vera e propria metamorfosi dell’ETF.
ETF Momentum: attenzione ai ribilanciamenti
Rispetto al 31 marzo 2023 solo tre delle top prime dieci società sono rimaste nella top ten.
La strategia momentum si basa sull’assunto che le società che hanno fatto meglio in un certo arco temporale continueranno a fare bene. L'ETF mira a rispecchiare le caratteristiche di performance di un sottogruppo di titoli azionari presenti nell’MSCI USA selezionati per il recente rialzo dei prezzi. I componenti dell'Indice sono scelti mediante una strategia che identifica titoli azionari i cui prezzi sono saliti negli ultimi 6 e 12 mesi, contando su un proseguimento del trend rialzista anche in futuro.
Il fattore momentum è uno di quelli più utilizzati dagli investitori che ricercano in strategie come la bassa volatilità oppure lo stile value, argomenti utilizzati dagli investitori per cercare di migliorare le performance dei mercati.
Circa il 30% delle azioni dell’indice originario Msci USA sono comprese nell’indice momentum utilizzato dall’ETF. Strategia che non ha pagato negli ultimi anni. Confrontando un ETF Msci USA con il momentum notiamo che a distanza di 5 anni l’indice generale ha guadagnato il 50%, quello momentum appena il 16%. Divario di oltre 10 punti percentuali che si è aperto anche nell’ultimo anno.
Ma abbiamo parlato di metamorfosi, perché? Perché alla fine di maggio l’ETF Momentum US, con i nuovi ribilanciamenti, presentava un peso della tecnologia del 26% seguito dalla farmaceutica con il 18% e dai consumi discrezionali con il 15%. Il 31 marzo la farmaceutica pesava addirittura per il 35% nella strategia momentum con l’energia al secondo posto con il 24%. Energetici oggi scivolati al 5%.
Anche le singole società presenti nella top ten sono state stravolte. Exxon, Eli Lilly, United Health e Chevron comandavano a marzo come azioni di momentum. Oggi Nvidia, Meta, Microsoft e Exxon (l’unica rimasta) fanno invece la parte del leone.
Movimenti assolutamente normali all’interno di strategie di questo tipo, ma che devono essere tenuti in debita considerazione quando si investe in strumenti fattoriali.
La fortuna esercita un suo ruolo visto che i ribilanciamenti non sono quotidiani e, soprattutto in momenti in cui ci sono fenomeni di preferenza settoriale dei mercati così importanti, la faccia dei portafogli cambia molto rapidamente in maniera anche inaspettata.