Il Messico ha scelto per la prima volta nella storia una donna per guidare il paese. Ex capo del governo della capitale Città del Messico, Claudia Sheinbaum si è impegnata nel ridurre un problema cronico dei Paesi emergenti, ovvero la riduzione di quelle disuguaglianze che era alla base anche del programma del precedente presidente Obrador.
La maggioranza ottenuta in sei degli otto governatorati dovrebbe permettere alla neo presidentessa di portare avanti il progetto di riforme istituzionali di un Paese avvantaggiato indubbiamente negli ultimi anni dal cosiddetto "nearshoring".
La Georgetown University ha stimato che questo evento ha contribuito a far salire il Pil messicano dell'1%. La politica americana ha avuto l’effetto anche di aumentare le connessioni e le partecipazioni in aziende locali messicane da parte delle multinazionali Usa con conseguente incremento degli investimenti e afflusso di valuta estera verso le riserve valutarie nazionali. Alla fine del 2022 il Messico ha superato la Cina come partner manifatturiero principale degli Stati Uniti.
Un fattore che è stato alla base anche dei nuovi massimi storici toccati dalla Borsa messicana che però a caldo non ha reagito bene all’esito delle elezioni. Creando forse una opportunità di ingresso per gli investitori.
Borsa Messico: siamo davanti ad un'opportunità?
Prendendo come riferimento l’ETF di iShares Msci Mexico Capped, il calo dai massimi è stato importante e alimentato anche dalla debolezza del peso messicano.
L’ETF quotato dal 2010 è composto da 24 società con le prime 10 che da sole coprono il 75% del paniere. Molto polarizzato a livello settoriale, l’ETF di iShares ha una esposizione al settore dei beni di consumo per il 35%, alle materie prime del 20% e alla finanza del 18%. Ben quattro titoli hanno un peso di portafoglio superiore al 10% e sono Grupo Financiero Banorte, Fomento Economico Mexicano, Wal-Mart de Mexico, Grupo México S.A.B.
La performance dal lancio di questo ETF è stata del 75%, di cui una buona parte (il 50%) raccolta negli ultimi 5 anni. Su base annua il rendimento di questo investimento dal 2010 è stato del 4,3% compresi i dividendi reinvestiti.
Secondo le metriche raccolte sul sito di iShares l’indice dopo la recente correzione non appare caro. Il rapporto prezzo utili di 13 e il rapporto prezzo valore di libro di 2 non sembrano essere fattori tali da rendere troppo “expensive” l’investimento sulle società messicane quotate.
Graficamente abbiamo di fronte una correzione che ha riportato l’ETF a ridosso del supporto grafico che guida il bull market dall’era del Covid.
Un movimento interessante che potrebbe essere sfruttato da coloro che tatticamente desiderano sovrappesare un’area geografica che nell’intero panorama emergente dove offre un contributo di appena il 3%.