L’accesa competizione tra gestori ha avuto il pregio di abbassare in modo incredibile il costo di fondi passivi ed ETF negli ultimi anni, ma anche di aumentare a dismisura l’offerta di prodotti di cui una buona parte già chiusi oppure non redditizi e in procinto di abbassare le serrande.
Secondo Citigroup circa un terzo degli ETF in circolazione quotate negli Stati Uniti perde soldi, ovvero con in ricavi non riesce a coprire i costi. L’indagine evidenzia come mediamente un ETF ha costi variabili attorno ai 7,5 punti base l’anno e fissi tra 200 e 350 mila euro.
Se ci sono leader di settore in grado di sopportare per alcuni ETF una mancanza di redditività, altre piccole realtà faticano a reggere la concorrenza dei vari Vanguard, BlackRock e State Street.
Il punto è che la competizione sui prezzi è solo al ribasso e non viene contemplato l’aumento della commissione dell’ETF. Sarebbe un’ammissione di resa del produttore. Secondo Bloomberg il 60% degli ETF ha spese correnti inferiori ai 10 punti base ma contano per appena il 19% dei ricavi. All’opposto ETF con commissioni mediamente superiori ai 50 punti base contano per il 30% dei ricavi pur detenendo appena l’8% degli asset in gestione.
Profittabilità degli ETF: un grande problema per i tematici
Questo è un problema enorme soprattutto per il settore dei tematici. Sull’onda della moda di turno le case di gestione più piccole si buttano a capofitto su ETF tematici in grado di “chiedere” al cliente tariffe più elevate per l’esclusività del prodotto, al tempo stesso entrando su un segmento che teoricamente dovrebbe essere poco popolato.
In realtà anche qui la concorrenza è sempre più accesa, i margini sempre più ristretti, ma anche le masse disponibili ad investire tutto sommato modeste, causando per molti di questi ETF una inefficienza che dopo pochi anni porta alla chiusura dello strumento.
La stessa moda del tematico è un’arma a doppio taglio per i produttori. Perché attrae masse nella fase iniziale, ma poi quando il tema si sgonfia, l’abbandono degli investitori rende sempre meno efficiente e remunerativa la gestione costringendo il produttore a lanciare altri prodotti delistando ciò che ormai non sarebbe più recuperabile.
Un settore, quello degli ETF, giunto ad uno stadio di maturità avanzato dove la battaglia sui prezzi è sempre più accesa e gli operatori costretti ad inventarsi temi sempre più di nicchia per attirare clienti. Ma più è piccola la nicchia, minore probabilmente sarà la durata della vita dell’ETF. Un’opzione da valutare con attenzione quando si comincia ad investire in questi prodotti.