Le quotazioni dell’oro hanno raggiunto i massimi storici e secondo alcuni analisti il rally del metallo giallo potrebbe durare almeno nella seconda metà dell’anno. In un rapporto di lunedì, gli analisti di Citi si sono descritti come “tori a medio termine”, con target a 2.300 dollari l’oncia con una probabilità del 25%.
Il loro caso di base rimane per prezzi del metallo prezioso a 2.150 dollari l’oncia e hanno ribadito una richiesta "jolly" per il raggiungimento di 3.000 dollari nei prossimi 12-16 mesi. Citi descrive l'oro come una "copertura dalla recessione" per i mercati sviluppati e vede sempre di più i venti di coda dell'incertezza legata alle elezioni degli Stati Uniti di novembre.
Anche gli analisti di Berenberg, si legge su CNBC, hanno evidenziato che una vittoria di Donald Trump alle elezioni rappresenterebbe un "grande vantaggio per l'oro", con un ulteriore sostegno per il bene rifugio dalla volatilità legata alle guerre in corso in Ucraina e a Gaza.
Gli strategist di ING hanno invece affermato di ritenere che “la politica della Fed rimarrà la chiave per le prospettive dei prezzi dell’oro nei prossimi mesi e prevediamo che i prezzi dell’oro rimarranno volatili nei prossimi mesi poiché il mercato reagirà anche alla macro driver ed eventi geopolitici”. In questo contesto, vediamo ora il quadro grafico e come operare secondo l’analisi tecnica.
Materie prime, oro: analisi tecnica e strategie operative
Il quadro tecnico dell’oro è evidentemente impostato al rialzo nel breve periodo, grazie al balzo al rialzo dei prezzi visti dai minimi in area 2.000 dollari da metà febbraio 2024. Considerando che i prezzi rimangono in prossimità dei massimi segnati a inizio dicembre 2023, nonché l’attuale condizione di eccesso al rialzo, si potrebbe attendere un movimento correttivo prima di implementare strategie di matrice rialzista in linea con il trend dominante.
Guardando la stagionalità - analizzata con la piattaforma Forecaster - gli archi temporali selezionati vedono una potenziale fase di debolezza fino a metà marzo, seguita da un recupero idealmente fino a metà aprile 2024, prima di un nuovo storno dei prezzi.
In caso di ritracciamento quindi, segnali di forza in area 2.100 dollari potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie long con primo obiettivo in area 2.130 dollari e target successivo a 2.150 dollari l’oncia.
La struttura tecnica tornerebbe a favore dei venditori nel breve termine con la violazione dei 2.100 dollari, mossa questa che potrebbe portare i corsi dapprima al test del supporto a 2.040 dollari e successivamente sul sostegno, nonché livello psicologico, a 2.000 dollari.