Come operare sul petrolio WTI in questa prima seduta di contrattazioni della settimana? Le quotazioni del petrolio hanno balzato al rialzo prima di ripiegare, dopo l’annuncio del ministero dell’Energia dell’Arabia Saudita di varare tagli all’offerta aggiuntivi alla propria produzione di petrolio.
L’Arabia Saudita ha precisato che i tagli ammonteranno a 1 milione di barili al giorno, a partire da luglio e per la durata di un mese. I tagli potranno essere successivamente prorogati. Con l’annuncio quindi la produzione dell’Arabia Saudita sarà ridotta a 9 milioni di barili al giorno, rispetto all’output di 10 milioni di barili dello scorso mese.
L’OPEC+, il Cartello che comprende i Paesi OPEC e non-OPEC, ha inoltre annunciato che non ci saranno variazioni ai tagli alla produzione di petrolio stabiliti per il 2023. L’OPEC+ ha inoltre annunciato anche che, nel periodo compreso tra gennaio e dicembre del 2024, limiterà la produzione combinata di petrolio a 40,463 milioni di barili.
La Russia estenderà il taglio volontario di 500mila barili al giorno nella produzione di petrolio fino alla fine del 2024. I Paesi hanno infine concordato di tornare a riunirsi a livello ministeriale, nel formato OPEC+ ogni sei mesi. La prossima riunione si svolgerà quindi il 26 novembre a Vienna. Vediamo ora come operare sul petrolio WTI secondo l’analisi tecnica.
Materie prime: analisi tecnica e strategie operative su petrolio WTI
Il quadro tecnico del petrolio WTI rimane debole nonostante il recente rimbalzo delle quotazioni effettuato da area 67 dollari al barile. Con il balzo registrato oggi (anche se successivamente riassorbito) i corsi hanno violato al rialzo la linea di tendenza discendente che collega i massimi registrati il 14 aprile e il 24 maggio scorso, ora transitante in area 72 dollari.
Su questa zona transita anche la linea orizzontale che conta i minimi registrati a gennaio e febbraio scorsi. La difesa di questo livello potrebbe permettere ai corsi di interrompere la fase negativa, anche se nel medio periodo il quadro tornerebbe a favore delle forze rialziste con il superamento degli 83 dollari al barile.
Un superamento dei 75 dollari potrebbe dare il via a strategie di matrice rialzista che avrebbero come obiettivo di profitto la successiva area di offerta a 82-83 dollari al barile. Al contrario un ritorno stabile al di sotto dei 72 dollari potrebbe determinare un’accelerazione delle vendite con target identificabile in area 64 dollari.