Archiviato il superamento della soglia psicologica dei 10.000 dollari la tonnellata, terzo segno meno consecutivo per le quotazioni del cacao. Oggi, i futures con consegna maggio su questa commodity sono scivolati a circa 9.365 dollari. Il ritracciamento è partito martedì, quando la Costa d'Avorio - il principale produttore al mondo di cacao - ha accolto le richieste di aumento dei prezzi da parte dei coltivatori della materia prima, accettando di pagarli di più. Secondo quanto ha riferito il Ministro dell'Agricoltura Kobenan Kouassi Adjoumani, per il raccolto che va fino al 30 settembre, gli agricoltori saranno pagati 2,46 dollari al chilogrammo di cacao. Questo significa un aumento del 50%, che potrebbe incoraggiare altri coltivatori ad aumentare l'offerta ma anche gli investimenti per risolvere il problema dell'invecchiamento e delle malattie degli alberi che hanno frenato la produzione.
Nonostante questo incremento, la quota riconosciuta agli agricoltori dell'Africa occidentale si collocano molto al di sotto dei livelli del mercato mondiale, ma questo aumento è un passo avanti importante. Infatti ora, anche il Ghana, che è il secondo più grande produttore globale di cacao, sta prendendo in considerazione misure simili.
Il calo del prezzo del cacao è frutto anche di prese di profitto da parte degli investitori, dopo un rally che quest'anno ha portato la commodity a più che raddoppiare il suo valore. "A seguito di aumenti di prezzo molto ampi durante il primo trimestre, il mercato del cacao è stato vulnerabile a un'ondata di prese di profitto che ha fatto scendere i prezzi molto al di sotto dei loro recenti massimi", hanno dichiarato gli analisti di The Hightower Report in una nota.
Cacao: quali aspettative per i prossimi mesi
Negli ultimi mesi la produzione del cacao ha vissuto una delle peggiori strette degli ultimi decenni, con Costa d'Avorio e Ghana - che da sole rappresentano circa il 60% dell'offerta mondiale - che hanno frenato drasticamente le forniture. Le motivazioni alla base del calo dell'output sono da attribuire soprattutto alle pessime condizioni meteorologiche nell'Africa occidentale che hanno danneggiato le colture. A queste si uniscono la malattia del baccello nero e il virus dei germogli gonfi, rei di aver condizionato fortemente il ciclo della semina.
La conseguenza è sotto gli occhi di tutti, con i prezzi del cacao in costante allontanamento dal record storico. Molti temono gli effetti dell'impennata delle quotazioni della materia prima sui prodotti a base di cioccolato. Alcune aziende potrebbero diminuire la quantità di cacao negli ingredienti dei loro prodotti, mentre si fa strada il fenomeno della "shinkflation", ovvero della riduzione delle dimensioni dei prodotti a base di cioccolato proprio per evitare il rincaro dei prezzi. Secondo gli analisti di Citigroup, "i prossimi due mesi potrebbero rappresentare un punto di svolta nel ciclo rialzista del cacao".