Il prezzo dell'oro continua a scalare nuove vette raggiungendo quota 2.745 dollari l'oncia. Con l'intensificarsi delle tensioni geopolitiche, gli investitori sono particolarmente attratti dal metallo prezioso nella veste di bene rifugio. Israele e i suoi nemici, Hamas e Hezbollah, non danno il minimo segnale di voler intavolare una trattativa per la pace, mentre si attende da un giorno all'altro l'attacco di Gerusalemme all'Iran in risposta all'aggressione subita circa tre settimane fa. La sensazione di fondo è che tra le parti vi sia un tale astio che sconfina negli aspetti culturali e religiosi da soppiantare qualsiasi ragionamento di opportunità politica.
L'oro è sostenuto anche dalle incertezze derivanti dalle elezioni presidenziali statunitensi che si terranno il 5 novembre e il cui esito potrebbe essere decisivo per l'equilibrio internazionale. Intanto le Banche centrali continuano a rimpinguare le proprie riserve di oro. Secondo i dati del World Gold Council, nella prima metà del 2024 gli acquisti netti dei lingotti sono saliti a 483 tonnellate, segnando una crescita del 5% rispetto al precedente record stabilito nello stesso periodo dell'anno scorso.
Prezzo Oro: gli analisti vedono quota 3.000 dollari
Entrare in acquisto di oro in questo momento potrebbe essere pericoloso in quanto c'è il rischio di comprare ai massimi. Il trend però è molto forte e, secondo Paul Wong, strategist presso la società di gestione patrimoniale Sprott Asset Management, il metallo giallo è in una "nuova fase rialzista". A guidare questa fase sono fattori come "gli acquisti da parte delle Banche centrali e l'aumento del debito degli Stati Uniti". Riguardo il primo aspetto, gli istituti monetari sono "più propensi a investire nei metalli preziosi con le persistenti pressioni inflazionistiche e le difficili condizioni macroeconomiche che affliggono le economie globali", ha detto Wong. Quanto all'aumento del debito USA, ci sono "preoccupazioni sulla sua sostenibilità, sulla svalutazione della valuta e sulla monetizzazione del debito stesso", il che ha portato a un "aumento dei prezzi dell'oro", ha aggiunto.
Ma dove arriverà ora il prezzo dell'oro? Sono sempre più gli esperti di mercato convinti che le quotazioni giungeranno fino a 3.000 dollari, toccando quota 2.800 dollari già nei prossimi tre mesi.
Con "gli elevati livelli di debito pubblico e l'incertezza geopolitica, penso che siamo più vicini a 3.000 dollari", ha affermato Michael Widmer, strategist delle materie prime presso Bank of America. Lo stesso target di prezzo è fissato dagli analisti di Citigroup, che hanno tracciato una tempistica di 6-9 mesi per raggiungere tale meta. "Se i prezzi del petrolio dovessero aumentare a causa di un'escalation a breve termine in Medio Oriente, l'oro dovrebbe vedere un aumento", hanno detto. Tutto ciò "nonostante un calo della domanda al dettaglio cinese negli ultimi tre mesi", il che "riflette la volontà degli acquirenti di pagare prezzi più alti", hanno aggiunto. Nei prossimi tre mesi Citi vede l'oro a 2.800 dollari l'oncia.
Anche Vivek Dhar, analista della Commonwealth Bank of Australia, è convito che nel quarto trimestre del prossimo anno il metallo varrà 3.000 dollari, attribuendo alla "persistente debolezza del dollaro USA" la ragione principale del rally. Come gli analisti di Citi, Dhar ritiene che nell'arco di tre mesi le quotazioni si attesteranno a 2.800 dollari.