Le quotazioni del petrolio hanno iniziato la settimana in rialzo dopo il
taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve e l'incremento delle tensioni in Medio Oriente.
Mercoledì scorso la Banca centrale americana ha ridotto di mezzo punto percentuale il costo del denaro con l'obiettivo di prevenire una recessione negli Stati Uniti dopo gli ultimi dati preoccupanti dal mondo del lavoro. Rendimenti più bassi sui mercati di norma favoriscono i prezzi del greggio, perché una spinta all'attività economica fa salire anche la domanda di carburante.
In Medio Oriente le tensioni tra Israele e il Libano rischiano di innescare un conflitto più ampio, le cui proporzioni potrebbero essere devastanti. L'esplosione dei cercapersone fan gridare vendetta ai militanti nemici di Gerusalemme, mentre le forze diplomatiche sono al lavoro incessantemente per arrivare quantomeno a una tregua. Nel frattempo, l'esercito israeliano ha lanciato la sua più diffusa ondata di attacchi aerei contro Hezbollah sostenuto dall'Iran, prendendo di mira contemporaneamente il sud, la valle orientale della Bekaa e la regione settentrionale vicino alla Siria. Il petrolio ne risente perché la situazione rischia di limitare le forniture spingendo in alto i prezzi.
I due fattori trainanti per le quotazioni dell'oro nero in questo momento stanno compensando la drammatica crisi della domanda cinese, con l'economia della seconda potenza mondiale che continua il suo percorso anemico nonostante le misure di stimolo delle autorità di Pechino.
Petrolio: ecco cosa guardare questa settimana
Questa settimana sarà densa di appuntamenti sotto il profilo macroeconomico che potranno avere un impatto sui prezzi del petrolio. Negli Stati Uniti ci sarà oggi la pubblicazione dell'indice dei direttori d'acquisto del settore manifatturiero e terziario; mercoledì arrivano i dati sulle vendite di nuove abitazioni, nonché sulle scorte di petrolio; giovedì verranno rilasciati i risultati sul PIL; venerdì sarà la volta della lettura dell'indice dei prezzi al consumo in versione PCE, il parametro maggiormente seguito dalla Fed.
I numeri che risulteranno dalle pubblicazioni sono molto importanti perché daranno la misura dello stato di salute dell'economia americana, che inevitabilmente andrà a influenzare le mosse future della Fed in tema di tassi. "Il petrolio sembra limitato a un intervallo di prezzi nonostante l'aumento delle quotazioni degli asset rischiosi a seguito di un taglio dei tassi di riferimento fuori misura da parte della Fed", ha detto Harry Tchilinguirian, responsabile della ricerca presso Onyx Capital Group. "Il mercato guarderà agli indici dei responsabili degli acquisti (PMI) in Europa e negli Stati Uniti per la direzione economica, e se questi deludono, è probabile che si sviluppi una pressione al ribasso sui prezzi del petrolio". Giovanni Staunovo di UBS si aspetta che "il petrolio tragga vantaggio questa settimana da un elevata riduzione degli stock USA a causa delle elevate esportazioni del combustibile americano".
Quanto al conflitto in Medio Oriente, Yeap Jun Rong, strategist del mercato IG, teme un inasprimento che potrebbe contrarre l'offerta regionale di petrolio. "Le tensioni geopolitiche in Medio Oriente hanno fatto un salto di qualità tra Israele e Hezbollah, il che potrebbe lasciare i prezzi del petrolio ben sostenuti con i rischi di un conflitto regionale più ampio", ha detto.