Chi fa trading deve conoscere tutte le tipologie di ordini che accompagnano le operazioni finanziarie. Ciò è importante anche e soprattutto per fissare degli obiettivi di ingresso e uscita dal mercato, nonché per gestire le posizioni in essere evitando di vedere andare in fumo i profitti e allargare le perdite. In questa guida parleremo degli ordini stop, limit e stop limit, come vengono attuati e quali sono gli aspetti a cui prestare attenzione.
Ordini stop: cosa sono
Gli ordini stop riguardano operazioni a condizioni meno favorevoli rispetto a quelle attuali di mercato. Esistono due tipologie di ordini stop: di chiusura e di apertura. Quelle di chiusura hanno lo scopo di frenare le perdite da una posizione aperta. Ad esempio, se si acquista il cambio EUR/USD a 1,07 e si fissa un ordine stop loss a 1,065, significa che quando il cross scende a quest'ultimo livello si attiva il meccanismo di protezione della perdita con la chiusura automatica dell'operazione. Se il valore nozionale dello scambio è di un lotto (equivalente a 100.000 dollari), allora il passivo viene bloccato a 50 pips (1,07-1,065) ovvero 500 dollari. Tutto questo impedisce che, qualora l'EUR/USD dovesse seguitare a scendere di prezzo, si subisca una perdita maggiore. Tuttavia, se le quotazioni dovessero risalire, si perderebbe l'opportunità di recuperare il passivo perché ormai l'operazione sarebbe chiusa.
Le tipologie di ordini stop di apertura consistono nell'aprire una posizione di acquisto quando il prezzo è più alto rispetto a quello di mercato o una posizione di vendita quando è più basso. Si consideri ad esempio il cambio USD/JPY a un valore di mercato di 145. Un ordine stop di acquisto può essere a 146, mentre un ordine stop di vendita a 144. Ciò significa che l'esecuzione avviene solo quando il prezzo tocca quei valori, altrimenti l'operazione non verrà aperta. Il trader può fissare una scadenza per gli ordini stop. In sostanza, se entro quella data indicata il mercato non raggiunge i prezzi stop, l'ordine viene automaticamente annullato ed è come se non fosse mai stato inserito.
Ordini limit: cosa sono
Gli ordini limit fanno riferimento a situazioni più vantaggiose rispetto a quelle attuali di mercato. Anche in questo caso si possono distinguere tra ordini limit di chiusura e di apertura. In quelle di chiusura si prende profitto in automatico da una posizione aperta. Se si acquista il cambio GBP/USD a 1,24, si può mettere un ordine limit come take profit a 1,25. Ciò vuol dire che se la sterlina si rafforza rispetto al dollaro salendo fino a toccare quel livello, il profitto viene monetizzato di default senza che il trader faccia nulla. In questo modo, si evita di perdere il vantaggio acquisito se il cross dovesse ritracciare, sebbene eventuali salite di prezzo oltre 1,25 non verranno capitalizzate.
L'ordine limit di apertura consiste nell'aprire una posizione di acquisto a un prezzo più basso rispetto a quello di mercato e una posizione di vendita a un prezzo più alto rispetto a quello di mercato. Quindi, se GBP/USD quota a 1,24, si può piazzare un ordine limit a 1,23 per acquistare il cross quando giunge a quel livello pagandolo di meno, oppure un ordine limit a 1,25 per vendere il cambio incassando di più.
Ordini stop limit: cosa sono
Gli ordini stop limit consistono in operazioni che vengono attivate mentre il mercato si sta muovendo in una certa direzione. Per la precisione, gli ordini buy stop limit riguardano l'attivazione di un ordine limit di acquisto quando un prezzo stop viene raggiunto. Se ad esempio EUR/USD quota a 1,065, si può inserire un ordine stop limit a 1,07, con prezzo di riferimento a 1,075. Ecco cosa avviene nella piattaforma: quando il prezzo raggiunge quota 1,075 parte l'ordine limit che verrà eseguito a un prezzo di 1,07.
Nel caso di ordini sell stop limit, vi è l'attivazione di un ordine limit di vendita al raggiungimento di un ordine stop. Riprendendo l'esempio, si può mettere un ordine stop limit a 1,065 con prezzo di riferimento a 1,06. Il raggiungimento del prezzo a 1,06 aziona un ordine limit per vendere EUR/USD a 1,065.
Gli ordini stop-limit eliminano il rischio del prezzo associato agli ordini stop, in cui il prezzo di esecuzione non può essere garantito (caso emblematico di aperture in gap), ma espongono l'investitore al rischio di non ottenere alcuna esecuzione dell'ordine, anche qualora venga raggiunto il prezzo stop.
Ordini stop, limit e stop limit: casi particolari
Gli ordini stop, limit e stop limit presentano il grande vantaggio di consentire l’interazione con il mercato anche quando si è lontani dal computer, dal momento che la piattaforma è impostata per operare in automatico. Ciò permette di sfruttare le opportunità che si presentano a prezzi migliori e di contenere le situazioni spiacevoli di mercato. Tuttavia, vi sono degli inconvenienti a cui prestare molta attenzione, che si verificano in casi particolari. Questi riguardano le situazioni di gap e di slippage.
Il gap consiste nel fatto che una quotazione fa un salto rispetto a una situazione precedente. Ciò avviene specialmente dalla chiusura all'apertura delle contrattazioni. Le fattispecie caratteristiche riguardano avvenimenti successi nel fine settimana, quando i mercati sono chiusi. Tali avvenimenti possono far riferimento a trimestrali societarie, notizie di carattere macroeconomico e fatti di eccezionale importanza (guerre, eventi naturali, destabilizzazioni politiche, ecc.). Di conseguenza, all'apertura delle negoziazioni, i prezzi spesso saltano da un livello all'altro senza passaggi intermedi. Lo slippage è la differenza di prezzo che può verificarsi tra il momento in cui un ordine di trading viene piazzato e la sua effettiva esecuzione sul mercato. Ciò può derivare da condizioni di mercato concitate, in cui vi è alta volatilità e scarsa liquidità.
Cosa succede agli ordini in questi casi? Il gap è una situazione molto particolare, che può fare enormi danni soprattutto se si è fissato un ordine di stop loss di una posizione aperta. A quel punto dipende dal broker. Al riguardo vi è da distinguere tra i broker che fanno da market maker e quindi rappresentano la controparte che chiude l'operazione e i broker ECN che invece mandano direttamente a mercato. In questa seconda eventualità, se non c'è una controparte sul mercato disposta a chiudere l'operazione, l'ordine non viene eseguito.
Con lo slippage, il problema è che nelle fasi in cui il mercato si muove troppo rapidamente, gli spread denaro/lettera si allargano e l'operazione viene eseguita al miglior prezzo disponibile, che spesso non coincide con quello indicato nell'ordine.