Azioni Nexi: quali impatti con eventuale vendita della divisione DBS? | Investire.biz

Azioni Nexi: quali impatti con eventuale vendita della divisione DBS?

20 mar 2025 - 18:00

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I rumors di un interessamento del fondo TPG per la divisione Digital Banking Solutions, spinge al rialzo le azioni Nexi. Scopriamo i prossimi target al rialzo

I dubbi sulla capacità che la Federal Reserve possa attuare significativi tagli ai tassi d’interesse nel corso del 2025, a causa dell’impatto potenzialmente inflazionistico dei dazi commerciali, hanno impattato sui mercati azionari europei che hanno chiuso le contrattazioni in generale ribasso.

In questo contesto, il FTSE Mib ha terminato la seduta in ribasso dell'1,25% in area 39.200 punti. Con un'impostazione di fondo che rimane sempre confermata al rialzo, nel breve termine la tenuta dei 39.000 punti dovrebbe far proseguire il trend verso i 39.500 punti e a seguire i 39.750-39.800 punti.

Al contrario, segnali di debolezza si avrebbero con la violazione dei 38.000 punti e primi target sui minimi delle ultime settimane posti nei pressi dei 37.500 punti. Tra i titoli che si sono messi in luce nella giornata odierna a Piazza Affari troviamo Nexi, dopo alcune indiscrezioni riguardante la divisione DBS. Andiamo a scoprire le novità in merito.

 

Nexi: Tpg interessata a DBS?

Secondo alcune indiscrezioni di stampa rilanciate nelle ultime ore, il fondo statunitense TPG sarebbe interessato all'acquisto dell'intera divisione Digital Banking Solutions (DBS) di Nexi, per un prezzo che dovrebbe avvicinarsi agli 850 milioni di euro.

Ricordiamo che questa, considerata da Nexi un asset no core, include la Rete Nazionale Interbancaria, infrastruttura lunga 208 km, considerata strategica dal Governo in quanto collegata alla Banca d’Italia e che consente agli istituti bancari di regolare i rapporti di dare e avere generati dalle operazioni dei clienti. Per evitare quindi che il governo italiano possa avvalersi della golden power, TPG potrebbe coinvolgere nella partita Cassa Depositi e Prestiti (CDP).

Quest'ultima nelle ultime settimane, acquisendo il 3,78% di Poste italiane, è salita al 18,25% del capitale della PayTech italiana. Sempre secondo alcuni rumors CDP, che difficilmente accetterebbe un ruolo di minoranza, potrebbe provare a formare un gruppo di investitori per avere un ruolo importante nella partita.

Tra questi potrebbe tornare in gioco F2i, che già lo scorso anno è stato in trattative con Nexi per acquisire l'intera quota di DBS. Questa divisione nel corso del 2024 ha generato ricavi per circa 390 milioni di euro, con un'Ebitda di 155 milioni di euro.

L'eventuale vendita a 850 milioni di euro, che corrisponderebbe a un multiplo EV/Ebitda implicito di circa 6x, andrebbe a ridurre il debito di Nexi con risvolti positivi per quanto riguarda la politica di remunerazione verso gli azionisti.

 

Azioni Nexi: analisi tecnica e strategie operative

Andiamo ora a vedere come hanno chiuso la giornata odierna a Piazza Affari le azioni Nexi. Con volumi quasi doppi rispetto alla media giornaliera mensile, è stata una seduta in deciso rialzo per le azioni Nexi che chiudono le contrattazioni in rialzo del 4,3% area 5,47 euro.

Il movimento odierno, che va a riattivare il rialzo rialzista partito dai minimi di periodo toccati lo scorso mese di febbraio in area 5,35 euro, ha spinto le quotazioni oltre la trendline discendente che parte dai massimi di settembre 2024 e che congiunge i top dello scorso mese di dicembre.

Nel breve periodo, una conferma delle quotazioni sopra i 5,35-5,40 euro dovrebbe far proseguire il recupero in direzione dei 5,6 euro, dove troviamo la media mobile di lungo periodo, e successivamente i 5,75 euro. Nel caso in cui anche questi aree dovessero essere messi alle spalle, aumenterebbero le possibilità di un ritorno verso la soglia dei 6 euro, che rappresentano i top degli ultimi 3 mesi.

Al contrario un ritorno delle azioni sotto i 5,25 euro, dove transita la trendline precedentemente menzionata, dovrebbe riportare le vendite con un primo obiettivo i 5,15 euro a successivamente la soglia dei 5 euro, dove troviamo l'indicatore daily del Supertrend.

La violazione di tali sostegni dovrebbe far proseguire le vendite prima in direzione dei 4,75 euro e a seguire i 4,669 euro, dove verrebbe chiuso il gap-up lasciato aperto lo scorso 28 febbraio. Dal punto di vista operativo, sotto questi livelli, le quotazioni si aprirebbero le porte per un ritorno sui minimi di sempre in area 4,35 euro, toccati lo scorso 11 febbraio.

 

 

 

 

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