La debole chiusura di Wall Street nella serata di ieri, sui rinnovati timori di un rallentamento dell'economia statunitense, impatta sui futures del Vecchio Continente che, impostati in territorio negativo, anticipano un inizio di seduta all'insegna delle vendite sui mercati azionari europei.
In questo contesto il FTSE Mib dovrebbe però confermarsi in apertura di contrattazioni sopra la soglia dei 39 mila punti. Dal punto di vista operativo fondamentale sarà la tenuta di queste aree, per riprendere il trend ascendente verso i 39.250-39.300 punti e a seguire i 39.500 punti. Al contrario segnali di debolezza si avrebbero con l a violazione dei 38 mila punti e primi target sui minimi delle ultime settimane posti nei pressi dei 37.500 punti.
Tra i titoli da monitorare nelle prossime ore ci spostiamo a Wall Street con Nike, con l'azienda che nella serata di ieri ha comunicato i conti del terzo trimestre fiscale. Andiamo a scoprirli nel dettaglio.
Nike: -9% il fatturato del 3° trimestre
Nella serata di ieri Nike ha comunicato i conti del 3° trimestre fiscale, conclusosi lo scorso 28 febbraio, che hanno beneficiato sia del periodo natalizio che da un aumento della richiesta per le nuove linee di scarpe Pegasus Premium e Vomero 18. Inoltre il gigante dell'abbigliamento sportivo ha attuato diversi sconti sulle linee Air Jordan 1, AirForce 1 e Dunk, per cercare di eliminare le vecchie scorte e concentrarsi sull'innovazione.
Il fatturato del terzo trimestre è sceso del 9% a 11,3 miliardi di dollari, rispetto alle attese degli analisti che vedevano un calo dell'11,5% a 11,01 miliardi di dollari. Calo di 330 punti base per il margine lordo, che si è attestato al 41,5%. Nel dettaglio, il marchio Nike ha visto un calo dei ricavi del 12% a 4,7 miliardi di dollari, quelli all'ingrosso una discesa del 7% a 6,2 miliardi di dollari, mentre il brand Converse ha registrato una discesa del 18% a 405 milioni di dollari.
L'importante piano di risparmio da 2 miliardi di dollari, presentato nei mesi passati e che ha riguardato tagli al personale, una maggiore fornitura di alcuni prodotti e la riduzione dei livelli di gestione, ha aiutato l'azienda a registrare un utile trimestrale per azione di 0,54 dollari, rispetto ad un consenso posto a 0,29 dollari. In questo contesto l'utile netto è risultato in calo del 32% a 800 milioni di dollari.
Nel corso della presentazione dei dati, l'Amministratore delegato, Elliot Hill, ha sottolineato che il 4° trimestre dovrebbe vedere un calo del fatturato vicino al 15%, superiore al consenso degli analisti.
Azioni Nike: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere le attese sulle azioni Nike nel breve e medio periodo. Dopo aver chiuso la giornata di ieri in ribasso dell'1,55%, le attese per la seduta odierna sono di un ulteriore calo di quasi il 4% con i prezzi che dovrebbero portarsi in direzione dei 69 dollari. Con tutti i time frame impostati al ribasso, la mancata tenuta dei livelli appena menzionati, che rappresentano i minimi degli ultimi 4 anni, dovrebbe far proseguire le vendite prima in direzione dei 65,5-65 dollari e successivamente in direzione del bottom del 2020 in area 61-60,75 dollari.
Nel caso in cui anche tali livelli non dovessero riuscire ad arrestare la spinta ribassista, si dovrebbe assistere a una continuazione della discesa fin verso i 55 dollari, con target intermedi nei pressi dei 58-57,5 dollari.
Al contrario, solo con il superamento dei massimi di questa settimana situati sui 74 dollari, il titolo dovrebbe porre le basi a un recupero verso i 76 dollari e a seguire gli 80 dollari. Nel caso in cui dovessimo assistere al superamento di tali aree, aumenterebbero le possibilità per andare a mettere sotto pressione i massimi del 2025 in area 82-82,5 dollari.
L'eventuale superamento di questi ultimi livelli andrebbe a rafforzare almeno nel breve termine la struttura grafica del titolo, con prossimi target gli 85 dollari e in seguito gli 87,7 dollari, dove verrebbe chiuso il gap-down lasciato aperto lo scorso 1 ottobre.
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