In una giornata ricca di dati macro-economici i futures del Vecchio Continente impostati sotto la parità anticipano un inizio di seduta all'insegna della debolezza sui principali mercati azionari europei. In questo contesto il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni vicino ai livelli della chiusura di ieri in area 34.350 punti, mantenendosi per il momento a debita distanza dai primi supporti di breve situati in area 34.000 punti. Al contrario solo con il superamento dei 34.800 punti, top degli ultimi 16 anni, si avrebbe una riattivazione del trend rialzista in direzione dei prossimi obiettivi situati sui 35.000 punti.
Tra le storie da seguire nella giornata odierna troviamo Tim, dopo una decisione arrivata nel pomeriggio di ieri dalla Corte d'Appello di Roma. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
Tim: in arrivo rimborso da 1 miliardo
Dopo un contenzioso durato 15 anni, la Corte d'Appello di Roma ha stabilito che il Gruppo telefonico venga rimborsato di un miliardo di euro relativo alla restituzione del canone concessorio preteso per il 1998, l’anno successivo alla liberalizzazione del settore e richiesto in restituzione dalla società. Nel dettaglio la somma dovuta è pari al canone originario, di poco superiore ai 500 milioni di euro, più la rivalutazione e gli interessi maturati per un totale pari appunto ad 1 miliardo di euro. La sentenza è immediatamente esecutiva e l'azienda guidata da Pietro Labriola, dovrebbe avviare da subito le procedure per il recupero dell’importo in questione.
Tim ricorda che già nel 2020 la Corte di Giustizia Ue aveva stabilito che il sistema normativo comunitario non consentiva a una normativa nazionale di prorogare per il 1998 l’obbligo imposto a un’impresa di telecomunicazioni precedentemente concessionaria, come appunto Tim, di versare un canone calcolato in funzione del fatturato, ma permetteva soltanto la richiesta di pagamento dei costi amministrativi connessi al rilascio, alla gestione, al controllo e all’attuazione del regime di autorizzazioni generali e di licenze individuali.
Da sottolineare che il Governo ha comunicato che proporrà un ricorso per Cassazione e chiederà la sospensione degli effetti esecutivi della pronuncia. A questo riguardo da segnalare che già 4 anni fa la Cassazione aveva bocciato un ricorso del Governo relativo alla restituzione di 49 milioni di concessione per il 1998 versati ai tempi da Omnitel.
Azioni Tim: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere quali sono le attese sull'azione nel breve e medio periodo. Con volumi in aumento rispetto alle sedute precedenti e grazie ad un allungo sul finale, è stata una giornata in deciso rialzo quella di ieri per il titolo Tim con i prezzi che chiudono in area 0,233 euro. Nel breve periodo una conferma oltre questi livelli, che rappresentato i top delle ultime settimane, dovrebbe far proseguire gli acquisti in direzione degli 0,2375-0,238 euro, ex supporti dello scorso mese di ottobre.
Nel caso in cui queste aree resistenziali dovessero essere messe alle spalle, si avrebbe una prosecuzione di questo movimento prima verso gli 0,245 euro e successivamente gli 0,25. Sarà solo con il superamento di ques'ultimi livelli, dove peraltro troviamo l'indicatore daily del Supertrend, che si avrebbe un netto miglioramento del quadro grafico, con possibili ulteriori apprezzamenti dell'azione fin verso gli 0,265-0,27 euro, dove verrebbe messa sotto pressione la media mobile di lungo periodo.
Al contrario il ritorno delle quotazioni sotto l'area degli 0,23 euro, potrebbe aprire la strada a nuove vendite con primi obiettivi gli 0,22 euro e a seguire i forti supporti situati area 0,2125 euro. Nel caso in cui tali sostegni dovessero essere violati si avrebbe una ripresa del trend ascendente, il cui prossimi obiettivo è situato sulla soglia degli 0,20 euro. Fondamentale diventerà non perdere quest'ultimi supporti, per evitare un test sui minimi del 2022 situati nei pressi degli 0,16 euro, con target intermedi posti in area 0,18-0,175 euro.
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