Azioni Unicredit: quali impatti con sequestro di 463 mln in Russia? | Investire.biz

Azioni Unicredit: quali impatti con sequestro di 463 mln in Russia?

20 mag 2024 - 09:00

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Rimane impostato al rialzo il trend sul titolo Unicredit, con i prezzi che rimangono sui massimi degli ultimi anni. Quali le attese nel breve e medio periodo?

I nuovi record registrati da Wall Street nella serata di venerdì scorso impattano positivamente sui futures del Vecchio Continente che anticipano un inizio di seduta contrassegnato da acquisti sui mercati azionari europei. Tra gli investitori il focus rimane sempre rivolto alle prossime decisioni che verranno prese dalla banche centrali in tema di tassi di interesse.

In questo contesto e nel giorno del "dividend day", il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni nei pressi dei 35.000-35.100 punti. Nel breve termine fondamentale sarà la tenuta di questi livelli, per evitare delle prese di benefico il cui primo obiettivo sarebbe posto sui 34.750-34.800 punti e a seguire i 34.500-34.600 punti.

Tra i titoli da monitorare nella seduta odierna troviamo Unicredit, dopo le notizie arrivate dalla Russia nella serata di venerdì scorso. Andiamo a vedere di cosa si tratta.

 

Unicredit: Russia sequestra 463 milioni di euro

Sul finire della scorsa settimana l'agenzia russa Tass, ha comunicato che il Tribunale arbitrale di San Pietroburgo e della regione di Leningrado, ha posto sotto sequestro conti e proprietà della banca italiana per un valore di quasi 463 milioni. Nello specifico la misura riguarda sia Unicredit Russia che Unicredit Ag, la banca tedesca del gruppo che controlla la filiale russa.

La decisione è stata presa su istanza da parte della Ruskhimalyans, un'impresa per la produzione di gas liquido partecipata di Gazprom, nell'ambito di un contenzioso. Nel dettaglio il progetto riguardava la costruzione di un complesso di trattamento e liquefazione del gas a Ust-Luga e, dopo lo stop imposto dalle sanzioni internazionali, la tedesca Linde, che era l'azienda appaltatrice, aveva notificato nel maggio del 2022 alla parte russa che i lavori venivano sospesi e che le banche garanti non avebbero effettuati i pagamenti. Tra queste troviamo appunto la banca guidata da Andrea Orcel, affiancata dalle tedesche Deutsche Bank e Commerzbank, che si sono viste sequestrare rispettivamente 210 e 7,5 milioni di euro.

La notizia si inserisce nel quadro di un progressivo disimpegno della banca italiana dalla Russia, complice anche il diktat da parte della Bce ad uscire dal Paese. Nel dettaglio all'istitituto italiano e' stato chiesto di fornire alla banca centrale una ripartizione dettagliata dei piani per le loro operazioni entro il prossimo primo giugno. Ricordiamo che nel corso degli ultimi anni l'esposizione cross-border alla Russia da parte di Unicredit è stata ridotta del 66% a quasi 4,1 miliardi di euro.

 

Azioni Unicredit: analisi tecnica e strategie operative

Andiamo ora a vedere qual'è l'impostazione dell'azione nel breve e medio termine. E' stata una settimana all'insegna degli acquisti quella passata per il titolo Unicredit che, con un guadagno dello 0,71%, ha chiuso le contrattazioni in area 36,28 euro a stretto contatto con i top di periodo posti sui 36,7 euro. Con un impostazione di fondo che rimane improntata al rialzo, il superamento di quest'ultimi livelli dovrebbe far proseguire il flusso di acquisti prima in direzione dei 37,5-38 euro e successivamente verso la soglia dei 40 euro.

Nel caso in cui il titolo dovesse lasciarsi alle spalle queste aree resistenziali, si aprirebbero le porte per ulteriori allunghi fin verso i 43 euro, che rappresentano i massimi toccati dall'azione nell'agosto del 2011. In questo contesto rialzista eventuali prese di beneficio in direzione dei 33,5, che rappresentano i minimi dello scorso mese di aprile e nei cui pressi transita l'indicatore daily del Supertrend, potrebbero rappresentare delle occasioni di acquisto.

Al contrario la perdita di tali sostegni dovrebbe innescare un fase correttiva più profonda, con un primo obiettivo i 32,5 euro e successivamente i 31,60 euro. Dal punto di vista operativo una discesa sotto quest'ultimi livelli potrebbe prima proiettare i prezzi verso la soglia dei 30 euro ed in seguito in direzione dei 28,20 euro. La violazione di questi supporti aumenterebbe le possibilità pet il titolo di andare a chiudere il gap-up, lasciato aperto lo scorso 5 febbraio in occasione dei dati di bilancio del 2023, in area 26,8 euro.

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