Le azioni Carvana salgono del 3% nelle contrattazioni prima dell'apertura di Wall Street, dopo che l'ultima chiusura di Borsa è stata da incubo. Il titolo è naufragato nella seduta di ieri, facendo registrare un tracollo del 42,92%. Dall'inizio dell'anno il rivenditore online di auto usate ha perso il 98% della sua capitalizzazione. A scatenare l'ondata di vendite sono le voci che l'azienda starebbe per ricevere dai suoi creditori un rapporto di ristrutturazione del debito, in mezzo ai timori che possa essere un'altra società a finire in bancarotta. Ora le azioni quotano 3,85 dollari, mentre ad agosto 2021 erano arrivate a 360 dollari.
Carvana: ecco cosa ha generato il sell-off in Borsa
Ad accendere la miccia è stato l'analista di Wedbush, Seth Basham, che in una nota di ricerca ha riferito di aver visto una maggiore "probabilità di ristrutturazione del debito che potrebbe lasciare il capitale senza valore in uno scenario di bancarotta o altamente diluito nel migliore dei casi".
Nell'analisi, l'esperto ha citato un rapporto di Bloomberg secondo cui i creditori di Carvana starebbero concordando un piano di ristrutturazione del debito e la società starebbe valutando la situazione con avvocati e banchieri di investimento. Per tale ragione, Basham ha abbassato il rating sulle azioni Carvana da Neutral a Underperform, con il target price che si riduce da 9 dollari a 1 dollaro. Tra i giudizi degli analisti che coprono il titolo a Wall Street, questo è il più severo.
La società ha replicato in una nota ribadendo di focalizzarsi sull'esecuzione del piano di redditività esposto nell'ultima trimestrale del mese scorso. Questo si basa essenzialmente su una serie di tagli di costi operativi per fare in modo di migliorare la redditività aziendale. Al riguardo, il mese scorso la società ha annunciato il licenziamento di circa 1.500 dipendenti, corrispondenti all'8% della forza lavoro complessiva. Questo è stato il secondo round di riduzione del personale nell'arco di sei mesi. Ad ogni modo, "Carvana non è coinvolta in alcun accordo di cooperazione tra gli obbligazionisti e non affronteremo alcuna questione derivante dalle azioni intraprese da tali obbligazionisti", ha precisato la società.
Carvana: analisi di un declino
I tempi gloriosi del periodo pandemico sono ormai diventati un lontano ricordo per Carvana. L'azienda con sede a Tempe, in Arizona, ha avuto un'espansione straordinaria in quel periodo, con i consumatori che acquistavano quasi esclusivamente online e in scia di un rally impressionante dei titoli tecnologici. Poi, l'arrivo dell'inflazione e lo stop agli stimoli governativi sull'acquisto delle auto hanno soffiato contro l'azienda in maniera rilevante.
Tra l'altro, la società ha dovuto sostenere alcune controversie legali in merito al ritardo di registrazione di alcuni veicoli ai propri clienti. Le casse dell'azienda hanno cominciato a languire dopo che quest'anno Carvana si è esposta con un debito di 3,3 miliardi di dollari per finanziare l'acquisizione del business delle aste di Adesa.