Dopo i deludenti dati trimestrali comunicati da Goldman Sachs (Trimestrale Goldman Sachs: utile in forte calo nel Q2) ed in attesa dei numeri in arrivo questa sera da Tesla (Tesla: stasera la trimestrale, ecco cosa attendersi) e Netflix, i principali mercati azionari del Vecchio Continente chiudono la seduta all'insegna della cautela. In questo contesto il Ftse Mib termina le contrattazioni in area 28.700 punti e su cui poco effetto ha avuto l'inflazione europea, che nel mese di giugno è scesa al 5,5% su base annua rispetto al 6,1% che si era avuto nel mese precedente. Dal punto di vista operativo non cambia la view sul nostro mercato, le cui attese sono di un test sulle prossime resistenze situate sulla soglia dei 29.000 punti. Al ribasso primi segnali di debolezza si avrebbero solo con una discesa delle quotazioni sotto i 27.500 punti e primi target ribassisti i minimi delle ultime settimane in area 27.000 punti. Oggi nella nostra watchlist troviamo il titolo Carvana che a Wall Street è in rally di oltre il 30%. Andiamo a capire i motivi di questa euforia.
Carvana: accordo per ridurre il debito di 1,2 miliardi di dollari
Carvana, azienda americana che opera nel settore delle vendite online di auto usate, ha nelle ultime ore pubblicato i dati riguardanti il secondo trimestre dell'anno in corso ma soprattutto ha comunicato di aver raggiunto un accordo con gli obbligazionisti per ridurre il suo debito. Nello specifico, nel periodo aprile-giugno 2023 l'azienda ha registrato una perdita netta di 0,55 dollari per azione che si confronta con i -2,35 dollari per azione che si erano avuti nello stesso periodo del 2022 e superando il consensus che era posto a -1,06 dollari per azione. Per quanto riguarda le vendite nette, queste sono passate dai 3,88 miliardi di dollari agli attuali 2,97 miliardi di dollari, risultando anche in questo caso sopra le attese che erano situate a 2,6 miliardi di dollari. Buone notizie arrivano dal trimestre in corso che dovrebbe vedere un utile rettificato positivo prima delle imposte.
Nel corso della presentazione dei dati Carvana ha comunicato di aver raggiunto un accordo con gli obbligazionisti per ridurre il debito totale di oltre 1,2 miliardi di dollari. Tutto questo dovrebbe portare sia all'eliminazione di quasi l'83% delle scadenze delle sue obbligazioni non garantite del 2025 e 2027 che alla riduzione dei passivi richiesti nell'ordine di 430 milioni di dollari l'anno per i prossimi 2 anni. Inoltre verrano vendute fino ad un miliardo in azioni, con l'obiettivo di raccogliere capitale e ristrutturare in questo modo le sue operazioni. Andiamo ora a vedere come sta rispondendo l'azione dopo queste notizie.
Azioni Carvana: analisi tecnica e strategie operative
Con un rialzo al momento superiore al 35% è una giornata all'insegna dell'euforia quella odierna per il titolo Carvana con i prezzi che, passando di mano in area 54 dollari, stanno avvicinando i massimi di agosto 2022 situati sui 58,50 dollari. Dal punto di vista operativo il superamento di questi livelli andrebbe senza dubbio a rafforzare quel movimento ascendente innescatosi lo scorso mese di maggio, quando i corsi passavano di mano nei pressi dei 6,5 dollari, che avrebbe come prossimi obiettivi i 68 dollari e a seguire la soglia dei 75 dollari. In questo contesto di breve e medio periodo rialzista, eventuali correzioni che riportassero i corsi verso i 45-42,5 dollari, dove verrebbe chiuso il gap-up odierno, potrebbero rappresentare delle occasioni di acquisto. Ricordiamo che solo nel 2021 l'azione quotava in area 375 dollari e che il sell-off scaturito da quei livelli è dipeso dalla difficile situazione economica della società.
Al contrario la perdita dei minimi di questa settimana situati sui 36 dollari, potrebbe aprire le porte ad una fase correttiva più profonda che avrebbe come primi target i 33 dollari ed in seguito i 29,5 dollari. Nel caso in cui quest'ultimi sostegni, dove transita la trendline ascendente che parte dai minimi di maggio, dovessero essere violati al ribassi si avrebbe un indebolimento della struttura grafica con possibili ulteriori deprezzamenti dei prezzi verso i 24,5 dollari e successivamente i 20,5 dollari.
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