In poche settimane il sentiment sui mercati sembra cambiato, in positivo. La riunione della BCE prima e quella della FED poi hanno giocato un ruolo fondamentale in questo. L’aver mantenuto i tassi invariati, decisione ampiamente prezzata dai mercati, e soprattutto l’aver usato toni accomodanti circa l’evoluzione delle rispettive politiche monetarie sono stati elementi propulsivi tanto per i mercati azionari che per quelli obbligazionari.
A sostenere i corsi di queste asset class l’idea che effettivamente il picco dei tassi sia stato raggiunto tanto in Europa quanto in America. All’interno di questo contesto, altri elementi hanno contribuito a rafforzare questo scenario.
Guardando al Vecchio Continente, positivi sono stati i dati dell’inflazione registrati in Francia e in Italia. La rapida discesa del costo della vita libera le mani a una BCE che secondo alcuni potrebbe addirittura anticipare l’avvio di una fase di taglio dei tassi in un’ottica di sostegno all’economia. In America sono stati i dati del mercato del lavoro a fornire un assist alla FED. Seppur di poco in ottobre il tasso di disoccupazione è aumentato, portandosi al 3,9%. Le buste paghe del settore non agricolo sono invece salite di 150mila unità, sotto le 180mila stimate dal consensus.
Eurogruppo e Lagarde in focus
A chiudere la tornata di meeting delle Banche centrali ci penserà martedì la Reserve Bank of Australia che, alla luce delle indicazioni recentemente arrivate dai prezzi al consumo, martedì dovrebbe alzare il costo del denaro dal 4,1 al 4,35%.
Per quanto riguarda invece Fed e BCE, giovedì sono in calendario gli interventi di Jerome Powell e Christine Lagarde: il primo interverrà alla Conferenza annuale sulla ricerca del FMI mentre la presidente dell’Eurotower parlerà in occasione dell’inaugurazione della Casa dell’Euro a Bruxelles.
Mercoledì è invece in calendario il meeting dell’Eurogruppo: tra i temi che saranno trattati troviamo gli sviluppi economici e le prospettive per la Zona Euro, la politica di bilancio e le misure per attenuare il caro-energia. Venerdì invece inizierà l’Ecofin.
Nel caso di Eurolandia, importanti indicazioni sullo stato di salute dell’economia arriveranno dai dati definitivi sul sentiment dei direttori degli acquisti del terziario (lunedì), dall’indice della produzione industriale tedesca (martedì), dal Bollettino economico della BCE (giovedì) e dalla produzione industriale nel nostro Paese (venerdì).
Più scarna l’agenda statunitense: giovedì attenzione alle nuove richieste di sussidio mentre in chiusura di settimana sarà diffusa la prima stima sul sentiment dei consumatori misurato dall’Università del Michigan. Tra gli altri appuntamenti della settimana troviamo l’inflazione ed i prezzi alla produzione cinesi di giovedì, entrambi visti in riduzione, e le indicazioni sulla crescita economica britannica, la cui pubblicazione è prevista venerdì.
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