Una settimana da ricordare per i mercati, fatta di record ed euforia. Lo spartiacque nel sentiment degli investitori è stato dettato dai risultati mirabolanti di NVIDIA. La pubblicazione dei dati al termine delle contrattazioni del 21 febbraio ha infatti portato gli indici internazionali a nuovi massimi, in molti casi di sempre. All’interno di una tendenza rialzista ormai consolidata per il settore dei chip, i risultati dell’azienda USA hanno proiettato tutto il comparto in una nuova dimensione.
Gli investimenti in atto sul fronte dell’intelligenza artificiale e della potenza di calcolo rappresentano una certezza anche qualora l’economia dovesse rallentare. E proprio alcuni dati economici hanno contribuito a sostenere i mercati finanziari, specie sul fronte europeo. Da alcuni mesi il malato del Vecchio Continente è la Germania, con la BundesBank che ha anticipato la recessione tecnica in arrivo nel suo ultimo bollettino e il Governo che ha tagliato le stime di crescita.
L’indietreggiamento della prima economia europea non è tuttavia un male per i mercati, avvicina l’inizio di una fase più accomodante da parte della BCE. A dirlo proprio il Ministro dell’Economia, Robert Habeck, che in un intervento ha sottolineato come “le prospettive di un taglio dei tassi d’interesse sono diventate più realistiche, e questo incentiva gli investimenti”. Oltre che la Borsa.
Inflazione sotto i riflettori
L’ottava che inizia oggi sarà caratterizzata dalle numerose indicazioni in arrivo dalla prima economia: oggi si parte con le vendite di nuove case, domani arriveranno i dati sugli ordini di beni durevoli e la fiducia dei consumatori, mercoledì sarà la volta della seconda stima sull’andamento della crescita economica mentre giovedì focus su redditi e spese e sull’indice dei prezzi al consumo preferito dalla Federal Reserve, il PCE. A differenza dei “classici” indici per la misura dell’inflazione, che rilevano l’andamento dei prezzi di un paniere di beni, il Personal Consumption Expenditures ci dice quanto varia il carrello della spesa, visto che misura i prezzi dei prodotti realmente acquistati dai consumatori americani.
Anche se ormai gli operatori sui mercati finanziari sembrerebbero essersi abituati all’idea che nei primi sei mesi dell’anno non assisteremo a tagli dei tassi USA, si tratta di indicazioni che potrebbero cambiare le carte in tavola. Venerdì l’appuntamento è invece con i dati finali sul sentiment dei direttori degli acquisti statunitensi. PMI protagonisti anche in Cina e Zona Euro.
Dopo i dati relativi l’inflazione nei singoli Paesi in calendario giovedì, l’ultima seduta della settimana sarà caratterizzata dalla diffusione dell’inflazione di Eurolandia nel mese di febbraio (a gennaio il dato “headline” si è attestato al 2,8% annuo mentre l’indice “core” è risultato pari al 3,3%). Dal 26 al 29 febbraio 2024 i Ministri delle Finanze, i Governatori delle Banche Centrali del G20 e i loro sostituti (deputies) si riuniranno a San Paolo in Brasile per il loro primo incontro ministeriale sotto la Presidenza brasiliana del G20.
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