La settimana appena trascorsa è stata caratterizzata da pochi dati macroeconomici e molte dichiarazioni da parte degli esponenti di BCE e Fed. Tra gli interventi più importanti vi è da segnalare sicuramente quello del Presidente della Fed, Jerome Powell, il quale ha detto che l’istituto alzerà ancora i tassi di interesse nel caso in cui i dati continuassero a dimostrarsi forti, anche se il 2023 potrebbe essere un anno di significativo calo dei prezzi.
Per Christopher Waller, componente del board dell’istituto centrale americano, la discesa dell’indice dei prezzi al consumo potrebbe richiedere più tempo del previsto. Raphael Bostic e Neel Kashkari, rispettivamente Presidenti della Fed di Atlanta e Minneapolis, ritengono che il mercato del lavoro USA evidenzi la necessità di proseguire con gli aumenti dei tassi. In sintesi, dai vari interventi sta emergendo la necessità di portare il costo del denaro più in alto per più tempo. Anche da parte dei componenti del board della BCE continuano le dichiarazioni “da falco”. In particolare Klaas Knot, Governatore della Banca centrale olandese, ha detto che dopo il rialzo da 50 punti base di marzo l’Eurotower potrebbe dover effettuare un nuovo incremento dello 0,5% a maggio.
Il focus della settimana va all'inflazione USA
Nel corso della settimana appena cominciata, sul fronte macroeconomico il focus degli investitori sarà rivolto principalmente all’inflazione statunitense di gennaio (14 febbraio). Secondo le attese degli analisti Bloomberg, la rilevazione dovrebbe segnalare una nuova flessione passando dal 6,5% al 6,2%. La misurazione core, depurata degli elementi più volatili come i prezzi dell’energia e del cibo, è attesa in contrazione dal 5,7% al 5,4%. I numeri dell’inflazione saranno svelati anche per quello che riguarda il Regno Unito (15 febbraio), con stime al 10,2% (10,5% precedente).
Lato Eurozona, saranno invece da monitorare i dati sul PIL del 4° trimestre 2022 (preliminari), attesi al +1,9% su base annuale e al +0,1% su base mensile. Nel frattempo, prosegue la stagione delle trimestrali. Stando ai dati reperiti da Bloomberg al 10 febbraio, delle 1.125 aziende USA che hanno pubblicato i conti, il 54,34% ha sorpreso il consensus sui ricavi, mentre il 62,21% sugli utili. Per quello che riguarda l’Europa, delle 451 aziende che hanno reso noto i conti del 4° trimestre 2022, il 57,78% ha fatto meglio delle stime sui ricavi, mentre il 50,27% sugli utili.
Per questa ottava, saranno da monitorare i risultati di Coca-Cola (14 febbraio), Kraft-Heinz, Cisco (15 febbraio) e Deere (17 febbraio). Per quello che riguarda le trimestrali italiane, un’attenzione particolare andrà rivolta ai risultati di Telecom Italia (14 febbraio) e Tenaris (15 febbraio).
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