Sale l’attesa per le riunioni di politica monetaria della Federal Reserve e della BCE. Questa sera gli occhi saranno puntati alla decisione del FOMC sui tassi di interesse e sulla successiva conferenza stampa del governatore della Fed, Jerome Powell.
Riunione Fed 13 dicembre 2023: cosa aspettarsi da Powell?
Per quanto riguarda la Banca centrale USA, gli operatori si aspettano che l’istituto lasci i tassi di interesse fermi all’attuale range, compreso tra il 5,25%-5,50% e che Powell non si sbilanci troppo circa l’inizio del taglio del costo del denaro, ora stimato a maggio.
Gli ultimi dati dell’inflazione di novembre, pubblicati ieri, hanno confermato il rallentamento della crescita dei prezzi al consumo, dal 3,2% di ottobre al 3,1% anno su anno, ma hanno evidenziato il dato core, che esclude le componenti più volatili come energetici e alimentari, stabile al 4% a/a.
Nonostante le pressioni inflazionistiche in calo, molti banchieri centrali sono consapevoli che tagliare troppo presto i tassi potrebbe portare a una crescita dell’indice dei prezzi al consumo, mentre le letture sono ancora al di sopra dell’obiettivo del 2%.
Inoltre, i dati sul mercato del lavoro pubblicati venerdì scorso si sono rivelati ancora resilienti, nonostante i tassi elevati. Probabilmente, Powell cercherà di prendere tempo ribadendo che l’atteggiamento della Fed continuerà a dipendere dall’andamento dei prossimi dati macroeconomici.
Riunione BCE 14 dicembre 2023: cosa aspettarsi da Lagarde?
Per quanto riguarda la BCE, che si riunirà domani – così come la BoE – i mercati si aspettano tassi invariati nell’ultima riunione di politica monetaria dell’anno. Con un'inflazione in rapido calo anche in Eurozona, anche i membri più aggressivi dell’Eurotower, come Schnabel, hanno di recente ammesso che un ulteriore rialzo del costo del denaro potrebbe non essere necessario.
Gli operatori si concentreranno quindi sulle eventuali indicazioni che arriveranno dalla presidente Christine Lagarde durante la conferenza stampa riguardo l’inizio di un eventuale taglio del costo del denaro nel 2024. Negli ultimi giorni il trend dei rendimenti dei bond euro è stato al ribasso, con i titoli di Stato che stanno prezzando l’arrivo di eventuali tagli dei tassi di interesse.
Al momento gli investitori stimano cinque ritocchi al ribasso dei tassi il prossimo anno, ma tutto dipenderà dalla dinamica dell’inflazione. Nel mese di novembre, il tasso di inflazione dell’area euro è sceso al 2,4% anno su anno, ben al di sotto del 2,7% atteso, ma parallelamente i dati macro non sono brillanti come quelli degli Stati Uniti.
Focus quindi anche sui nuovi outlook sull’economia oltre che sull’inflazione. A settembre la BCE aveva stimato un tasso di inflazione pari al 5,6% nel 2023, al 3,2% nel 2024 e al 2,1% nel 2025. L’inflazione core era attesa al 5,1% quest’anno, al 2,9% il prossimo e al 2,2% nel 2025. Il PIL dell’Eurozona era stimato allo 0,7% nel 2023, all’1% nel 2024, e all’1,5% nel 2025. In attesa delle due riunioni di Fed e BCE, vediamo il quadro grafico di EUR/USD e come operare secondo l’analisi tecnica.
Forex, EUR/USD: analisi tecnica e strategie operative
Le quotazioni del future su EUR/USD si mantengono in area 1,0800 dopo aver testato il livello orizzontale a 1,0820, che ha contenuto le velleità rialziste nelle ultime giornate. Un ritorno sopra questo livello potrebbe essere sfruttato per l’implementazione di strategie rialziste in linea con la tendenza ascendente in atto da inizio ottobre scorso.
In questo caso, l’obiettivo dei compratori potrebbe essere localizzato in prossimità della resistenza tonda a 1,1000. Fronte ribassista invece, nuovi segnali di debolezza in area 1,0820 potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie in vendita. In questo caso posizioni short avrebbero come primo target area 1,0675 e successivamente 1,0600.
A livello di stagionalità, con l’aiuto della piattaforma Forecaster, nel complesso gli archi temporali selezionati vedono una fase di debolezza al momento e una ripartenza dei corsi intorno al 20 dicembre fino a fine anno a cui è seguita un netto storno fino al 6 gennaio.
Come sempre, le indicazioni stagionali sono fallibili e devono essere confermate dall’effettiva azione dei prezzi. In caso di rtiracciamento profondo, nuovi segnali di forza potrebbero essere riercati sul supporto a 1,0675.