Il dollaro australiano ed il dollaro neozelandese hanno approfittato di un clima decisamente orientato all’ottimismo sui mercati finanziari per riprendersi un po' di quel valore che avevano perso nel corso del 2023. Soprattutto contro euro eravamo arrivati ad un punto decisivo di svolta almeno secondo i canoni dell’analisi tecnica. Ma la gioia è durata poco per le valute oceaniche.
Il mercato sembra in questo momento scommettere con decisione verso una BCE che taglierà i tassi di interesse prima del previsto per far fronte a un rallentamento economico che in Eurolandia pare essere certificato dai dati. La produzione industriale dei due paesi più industrializzati dell’Eurozona, Germania e Italia, si è contratta nel mese di ottobre in un clima di domanda interna anch’essa stagnante.
Da capire se la BCE aspetterà di vedere se l’inflazione scenderà stabilmente sotto al 2% prima di agire, ma con il prezzo del petrolio in costante ribasso l’unica variabile che potrebbe deviare i piani del mercato sono le rivendicazioni di aumenti salariali da parte dei lavoratori che Francoforte potrebbe reputare potenzialmente pericolosi per un second round di aumento dei prezzi al consumo.
Ma se la BCE in primavera taglierà i tassi di interesse meglio andare su valute ad alto rendimento del blocco G10 dove il costo del denaro rimarrà più alto per diversi mesi ancora, come il dollaro australiano e il dollaro neozelandese.
EUR/AUD e EUR/NZD: dubbi sulla sostenibilità dei ribassi
Osservando i due grafici, EUR/AUD e EUR/NZD ci rendiamo conto dell’importanza strategica dei livelli raggiunti. Ma nessun segnale di svolta è arrivato catalogando l'attuale momento come semplice correzione e opportunità per entrare long sui due cross.
Per quello che riguarda il cross euro vs australiano la soglia tecnica di 1,635 risultava critica. Tutti i minimi dall’estate 2023 in avanti si sono registrati su questo livello e la stessa media mobile a 200 giorni passa proprio qui. E questa media nel corso del 2023 ha sempre favorito una ripartenza del cross. Che infatti è arrivata. La strategia su EUR/AUD sembrava quindi essere semplice, quasi un calcio di rigore a porta vuota. A 1,628 si andava lunghi di euro ponendo un rigoroso stop loss sotto 1,62.
La condizione tecnica di EUR/NZD non sembra essere molto dissimile da quella di EUR/AUD. Qui tecnicamente c'è qualche dubbio in più. La neck line che delimita il testa e spalla ribassista sembra essere stata violata e solo un ritorno definitivo sopra 1,77 etichetterebbe il movimento come trappola per orsi. Il movimento è in corso.
Per entrambi i cross ero dubbioso sulla sostenibilità del ribasso e il mercato sembra pensarla in questo modo. Il motivo di questi miei dubbi è legato all’eccessiva aggressività con cui si sta scontando un taglio del costo del denaro in Eurolandia nel 2024 con conseguente allargamento del differenziale tassi rispetto ad Australia e Nuova Zelanda. E come sa molto bene chi frequenta i mercati, "buy rumors e sell news" è una frase che trova applicazioni pratiche non così infrequenti.