Tanti i temi sul tavolo valutario europeo. La politica monetaria BCE, quella della FED che di riflesso influenza comunque le decisioni di Lagarde, l’esito delle elezioni europee con le trattative per definire la nuova Commissione Europea, le prossime elezioni francesi che hanno portato debolezza sui titoli di stato di Parigi sui timori di una sconfitta netta di Macron a favore dei sovranisti. Tutti argomenti che si vanno a mixare ad un’inflazione che continua a raffreddarsi (in Italia siamo sotto l’1%), ma anche a un’economia che galleggia.
L’indice ZEW tedesco, ad esempio, è leggermente migliorato nella componente aspettative (ma sotto le previsioni), mentre è peggiorato nella componente corrente. Essendo un indice tedesco questo ci fa capire che la situazione dalle parti di Berlino rimane critica.
Dall’altro lato dell’Atlantico la FED ha annunciato pubblicamente che al massimo i tagli dei tassi saranno due, probabilmente uno e forse non sarà a settembre, vista l’imminenza dell’appuntamento elettorale.
Le vendite al dettaglio di maggio sono salite meno delle previsioni. Tassi e inflazione si fanno sentire nelle tasche dei consumatori che hanno fatto progredire le vendite di solo lo 0,1% mensile con la revisione al ribasso del dato di aprile. I consumi interni stanno rallentando nonostante l’effetto ricchezza dei ripetuti massimi storici di Wall Street. La FED rimane alla finestra. Questo, come vedremo tra poco, fa galleggiare dollaro ed euro in un trading range noioso e stancante privo di direzione.
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Sguardo attento quindi al calendario. Il 30 giugno le elezioni francesi precederanno di pochi giorni quelle inglesi. In America ci sarà da attendere fine luglio per vedere all’opera la FED sui tassi ma già l’11 luglio il dato sull’inflazione a stelle e strisce rappresenterà un ghiotto (e speculativo) antipasto.
Intanto il Dollar Index si muove in modo particolarmente interessante. Dopo aver tentato di abbattere i supporti critici legati alla linea di tendenza rialzista in essere da fine dicembre, con tanto di potenziale testa e spalla ribassista poi annullato, l’azione del biglietto verde è stata rilanciata anche se poco sopra 106 troviamo una barriera di resistenza che difficilmente potrà essere superata al primo tentativo. Si aspetteranno Francia, BCE e FED.
Chiaramente un break rialzista cambierebbe completamente lo scenario aprendo prospettive "bullish" molto importanti per un dollaro americano che non ha finora saputo sfruttare il vantaggioso differenziale tassi in un clima di incertezza politica come quella europea. Ma le elezioni presidenziali si avvicinano e anche qui non ci sono finora certezze tali da far prendere posizioni decise ai trader e agli investitori.