Sterlina inglese che ancora una volta sembra aver fallito il tentativo di invertire tendenza contro euro. Rimandato l’appuntamento, ma quali sono i motivi che frenano i compratori di GBP? Una carrellata di dati significativi spiega in parte il perché di questa evoluzione.
I prezzi al consumo sembrano aver imboccato anche in UK la strada del rientro e il raffreddamento nella componente salari (seppur ancora in consistente crescita) dovrebbe agevolare il lavoro di una Banca centrale sempre più preoccupata dai venti di recessione adesso certificati anche dai dati ufficiali. In contrasto però con quelli di disoccupazione. Ma andiamo con ordine.
Regno Unito: infazione ancora troppo alta, il mercato del lavoro spinge le retribuzioni
Partiamo dall’inflazione. I dati ufficiali parlano di una variazione dei prezzi al consumo a gennaio in linea su base annua con quella di dicembre al 4%. La sola variazione mensile è stata dello 0,4% e siamo comunque ad un valore doppio rispetto al target fissato dalla Bank of England. Il dato core rimane sopra al 5%.
La disoccupazione invece mostra segnali di miglioramento e questo giustifica anche la pressione sui salari che in termini reali proseguono la loro ascesa per il combinato aumento nominale e riduzione dell’inflazione. Il tasso di senza lavoro scende in UK al 3,8%. Questo dato va però in contrasto con quello della crescita economica.
Confermata infatti la recessione inglese nel secondo semestre 2023 dopo la contrazione dello 0,3% del quarto trimestre con i consumi privati che regrediscono dello 0,1% nell’ultimo quarto del 2023.
Forex: l’analisi tecnica di EUR/GBP
Il grafico di EUR/GBP chiarisce molto bene perché i livelli raggiunti dalla sterlina sono tecnicamente importanti e fondamentali per il futuro del Pound. Un nuovo tentativo di sfondare al ribasso sembra essere andato a vuoto.
I supporti di area 0,85 sono stati testati tante volte in questi mesi ed un break verso il basso avrebbe impatti notevoli. A quel punto per il cross non ci sarebbe molto prima di entrare in area 0,82, l’ultima sponda di un ampio trading range che trova la sua base inferiore da queste parti da quando è stata votata la Brexit.
I trader in queste settimane sono stati attratti dal maggior carry offerto dai bond inglesi rispetto a quelli europei ma adesso potrebbe essere arrivato il momento di prendere profitto sulla prospettiva di easing monetario da parte della BoE. Tutto dipenderà dagli atteggiamenti delle banche centrali.
La prima che deciderà di muoversi tagliando i tassi sa che la valuta (e quindi l’inflazione) pagherà dazio. La strategia attuale al momento rimane quella di sfruttare il trading range andando long di EUR/GBP con stop rigoroso sotto 0,85. Target minimo 0,875/0,88. Stop and reverse sotto a 0,85.