Ci siamo. Fed e BCE stanno per concretizzare dopo mesi di attesa quei tagli nei tassi di interesse che le curve dei rendimenti incorporano da tempo. Manovre che prendono atto di una raffreddamento dell’inflazione e di un rallentamento economico che gli indici anticipatori stanno evidenziando con chiarezza. I rendimenti americani sono scesi su tutti i segmenti di curva portando anche alla dis-inversione sul tratto 10-2 anni. Ma quali sono state le migliori e le peggiori valute di questo 2024 dopo oltre otto mesi?
Forex: le valute migliori del 2024
Contro euro sono stati veramente pochi i vincitori. Tra questi spicca la sterlina inglese che, assieme al rand sudafricano e allo zloty polacco, porta a casa un guadagno di oltre il 2%.
Le motivazioni alla base del comportamento positivo del Pound un differenziale tassi che nonostante un primo taglio nel costo del denaro si mantiene ampiamente favorevole per la sterlina e un’economia che comincia a mostrare segnali di risveglio a fronte di un’inflazione che converge verso il 2%. Ma è soprattutto la stabilità politica realizzata dopo le elezioni e che ha dato ai laburisti una maggioranza schiacciante, a fare la differenza.
Il rand sudafricano ha approfittato di flussi in ingresso importanti soprattutto grazie ai tassi reali positivi ancora garantiti dal rand, mentre lo zloty polacco sfrutta l’onda lunga della sconfitta dei partiti nazionalisti nelle elezioni politiche combinata ad un differenziale tassi ancora importante rispetto all’euro.
Forex: le valute peggiori del 2024
Nel caso delle performance negative, il drappello delle valute appare più nutrito con performance importanti.
Tra gli emergenti prosegue il collasso della lira turca (-16%) con la novità della debolezza delle due sudamericane real brasiliano (-15%) e peso messicano (-18%). Per quest’ultimo le perdite sono state accumulate soprattutto da giugno in avanti post elezioni. Il neo presidente non piace ai mercati e la prospettiva di un Trump alla Casa Bianca peggiora lo scenario. Come per il real brasiliano la caduta nel prezzo delle materie prime, petrolio in primis, incide nella performance di questo 2024 di Mxn che per il real è stata incentivata oltre tutto anche dai ripetuti tagli nei tassi da parte della banca centrale.
Per la Turchia non ci sono grandi novità. L’inflazione in discesa fa pensare ai mercati che nuovi tagli nei tassi (oggi al 50%) sono da mettere in preventivo con Erdogan disposto a tutto pur di recuperare consensi dopo la sconfitta elettorale. La vittima predestinata è quindi la valuta locale.
Tra le valute del G10 è la corona norvegese la perdente del 2024 con un calo di oltre il 5% contro euro. La discesa inaspettata del prezzo del petrolio ha le sue responsabilità come per dollaro australiano, neozelandese e canadese che seguono con cali superiori al 2%. Oltre al petrolio anche il ribasso dei metalli industriali ha inciso in quelle che possiamo definire a tutti gli effetti commodity currencies, non certo proficue in questo 2024.