Il meeting della
Banca Centrale Europea di questa settimana arriva in un momento molto teso per l'economia e i mercati finanziari.
I rendimenti obbligazionari elevati stanno preoccupando gli investitori per i riflessi che potrebbero avere su un'economia in Europa che vede un rallentamento della crescita e addirittura una contrazione in alcuni Paesi chiave come la Germania.
Sullo sfondo impazza la crisi in Medio Oriente, con la guerra tra Hamas e Israele che potrebbe allargarsi ad altri Paesi, soprattutto se le truppe di Benjamin Netanyahu dovessero invadere via terra la Striscia di Gaza. Nel Vecchio Continente si teme un'altra violenta crisi energetica, che farebbe il paio con quella dello scorso anno.
Nel frattempo non si placano le preoccupazioni sull'economia cinese, fortemente legata a quella europea. Anche se qualche timido segnale di ripresa arriva da Pechino, la difficile situazione del settore immobiliare tiene tutti con il fiato sospeso.
In questo quadro non troppo edificante, le decisioni che saranno prese nel meeting della BCE saranno estremamente importanti per determinare il corso degli eventi nei prossimi mesi. Non solo, gli investitori staranno attenti al linguaggio utilizzato dalla presidente
Christine Lagarde per captare ogni segnale che aiuti a capire le future intenzioni della Banca centrale.
Meeting BCE: cosa aspettarsi giovedì
Il rullo di tamburi si fa quindi più forte che mai all'avvicinarsi dell'evento che giovedì terrà incollati gli operatori e osservatori di mercato di fronte ai monitor a seguire i passi della BCE. Saranno cinque gli aspetti chiave da considerare nel meeting.
Il primo ovviamente riguarda
la decisione sui tassi d'interesse. I mercati non stanno scontando ulteriori rialzi e i funzionari dell'istituto monetario hanno segnalato una pausa in scia dell'indebolimento dell'economia. Tuttavia, escludere ancora un altro aumento rispetto al tasso attuale del 4,5% non è del tutto saggio, anche perché l'inflazione si trova ben lontana dall'obiettivo del 2% della Banca centrale. Ma, a parte il discorso di un possibile aumento, a fare la differenza in questa riunione sarà
la percezione di tassi alti più a lungo. Negli Stati Uniti è stato proprio questo che ha devastato l'umore del mercato, più che l'eventualità che la
Federal Reserve effettuasse un'altra stretta. La cosa potrebbe ripetersi in Europa.
Il secondo aspetto chiave riguarda il
Quantitative Tightening. Sembra escluso che l'Eurotower avvii a breve le vendite delle obbligazioni in portafoglio, vista la situazione. Si discute invece sulla possibilità di
anticipare la scadenza di dicembre 2024 dei reinvestimenti nell'ambito del programma
PEPP che riguardano l'emergenza pandemica. Anche qui però difficilmente il Board deciderà diversamente rispetto a quanto fatto originariamente, ma i reinvestimenti potrebbero essere più indirizzati verso i Paesi come l'Italia che hanno un debito elevato e i cui rendimenti sono saliti nell'ultimo periodo.
Il terzo aspetto concerne i prezzi dell'energia. A ottobre le quotazioni del gas sono balzate del 23,5% a 51,70 euro a megawattora alla Borsa di Amsterdam mentre il petrolio Brent si è riportato sopra i 90 dollari al barile dopo l'assalto dei militanti di Hamas a Israele. Sarà importante sentire dalle parole di Lagarde come la BCE vede la questione energetica, in rapporto al fatto che l'Europa è particolarmente vulnerabile alle tensioni in Medio Oriente.
Il quarto punto chiave del meeting BCE fa riferimento all'Italia, vera spina nel fianco per la BCE in questo momento. La linea di difesa di Francoforte per evitare "la frammentazione" è chiara ed è stata ribadita più volte da Lagarde. Ma come si comporterà veramente l'autorità monetaria se le cose dovessero peggiorare? In altre parole, se i mercati non dovessero digerire la legge finanziaria che prevede più deficit per lo Stato italiano, come, quando e a quali condizioni la BCE verrà in soccorso della terza più importante economia europea?
Infine, sarà fondamentale conoscere la situazione delle banche, con l'inasprimento delle condizioni finanziarie. In sostanza, con l'aumento dei tassi, il denaro circola meno e gli istituti di credito hanno frenato i prestiti. Quanto ciò si è riflesso sui bilanci potrà avere un impatto decisivo sull'economia e sulla posizione che emergerà dal meeting della BCE anche in termini di stretta monetaria per il futuro.