La riunione BCE del 26 ottobre, che si terrà in via eccezionale ad Atene, è l’appuntamento più atteso della settimana. Il focus degli operatori sarà ovviamente rivolto alla decisione che sarà presa dall’istituto guidato da Christine Lagarde in tema di tassi di interesse e grande attenzione sarà posta alle parole che la presidente pronuncerà nel corso della conferenza stampa che si terrà a margine della riunione del board (Pagina conferenza stampa su sito BCE).
Quella di giovedì dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, rappresentare una riunione “intermedia” in attesa di nuove indicazioni sulla trasmissione della politica monetaria e sull’andamento delle economie di Eurolandia nel terzo trimestre.
Per ora, dal punto di vista della trasmissione della politica monetaria, un punto su cui Lagarde & Co. tornano spesso, l’andamento dei rendimenti sul mercato secondario ci dice che le politiche monetarie stanno facendo il loro dovere. Anche alla luce delle nuove e gravi tensioni geopolitiche, è molto probabile che la riunione BCE rappresenti un’occasione per fare il punto su come si svilupperà la politica monetaria nei prossimi mesi.
Riunione BCE 26 ottobre: tassi in pausa?
Anche se da Francoforte la retorica di un ulteriore stretta non è stata abbandonata, i recenti accadimenti, il conflitto in Medio Oriente su tutti, ed un contesto economico in evidente rallentamento rendono particolarmente arduo portare avanti questa posizione. Se le tensioni che stanno attraversando in maniera non omogenea il prezzo del petrolio dovessero tramutarsi in nuove pressioni inflazionistiche, ci sarà tempo di agire ma, per il momento, nuove strette sui tassi appaiono fuori luogo.
In una nota gli analisti di Barclays hanno fatto sapere di attendersi tassi stabili alla luce del fatto “che lo scenario macro da settembre si è sviluppato in linea con le aspettative”. "È probabile che l'attenzione si concentri sui nuovi rischi geopolitici e sulle loro potenziali ricadute sull'attività e sull'inflazione”.
BCE: calendario e date delle riunioni e meeting 2023
“Con tutte le nuove incertezze, negli ultimi 16 mesi non c'è stato un momento migliore di questo per una pausa della BCE”, ha detto Carsten Brzeski, Global Head of Macro di ING. “Prevediamo ancora un ulteriore peggioramento delle prospettive economiche fino alla riunione della BCE di dicembre, sufficientemente forte per non continuare ad aumentare i tassi”. Tuttavia, continua l’esperto, con l'ultima impennata dei prezzi del petrolio e la conseguente revisione al rialzo della traiettoria dell'inflazione nell'Eurozona per il 2024, “non possiamo escludere del tutto che la BCE opti ancora per un altro rialzo dei tassi a dicembre”.
Per Goldman Sachs tassi BCE saranno tagliati tra un anno
Per Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer di UBS, occorre capire quando i tassi torneranno a scendere. “Non ci aspettiamo ulteriori rialzi dei tassi da parte della BCE, ma la vera domanda è quando verranno tagliati. Infatti, gli attuali tassi sono molto elevati per l’economia dell’area euro, che è già in affanno e non può contare su un aumento della domanda proveniente dalla crescita demografica o dall’allargamento della classe media, in un contesto di irrigidimento delle finanze pubbliche dal prossimo anno per via della reintroduzione del Patto di stabilità. Aspettare troppo potrebbe compromettere la crescita del prossimo anno, che è comunque attesa debole, ben sotto il punto percentuale”.
“È probabile che il Consiglio direttivo ribadisca che il livello attuale dei tassi sembra appropriato, ma che la porta resta aperta per ulteriori rialzi se le prospettive di inflazione dovessero peggiorare”, riporta uno studio di Goldman Sachs dedicato alla riunione della BCE. “Sebbene l'aumento dei prezzi dell'energia indichi un certo rischio di una nuova fiammata dei prezzi, la crescita contenuta e il raffreddamento dell'inflazione di fondo rappresentano forti ostacoli per un altro rialzo e confermiamo la nostra previsione di un tasso di deposito invariato fino al primo taglio nel quarto trimestre 2024”.