Meeting BCE: tassi confermati, stime di inflazione riviste al ribasso | Investire.biz

Meeting BCE: tassi confermati, stime di inflazione riviste al ribasso

06 mar 2024 - 17:00

07 mar 2024 - 14:35

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La BCE ha confermato i tassi e rivisto al ribasso la view sull'inflazione. Grande attesa per la conferenza stampa di Christine Lagarde

Come da attese, il board della BCE ha confermato i tre tassi di interesse di riferimento: i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la Banca centrale rimarranno invariati rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%. Nel ribadire che "le pressioni interne sui prezzi restano elevate", l'Eurotower ha rivisto al ribasso le stime sull'inflazione, in particolare su quella 2024. In questa pagina sarà possibile seguire la conferenza stampa di Christine Lagarde.

 

 

Il comunicato stampa della BCE

 

Il Consiglio direttivo ha deciso oggi di mantenere invariati i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. Dalla sua ultima riunione di gennaio l’inflazione è diminuita ulteriormente. Nelle ultime proiezioni degli esperti della BCE l’inflazione è stata rivista al ribasso, in particolare per il 2024, principalmente per effetto del minore contributo dei prezzi dell’energia. Gli esperti indicano ora che si collocherebbe in media al 2,3% nel 2024, al 2,0% nel 2025 e all’1,9% nel 2026. Anche l’inflazione al netto dell’energia e degli alimentari è stata corretta al ribasso, a una media del 2,6% nel 2024, del 2,1% nel 2025 e del 2,0% nel 2026.

Nonostante l’ulteriore allentamento di gran parte delle misure dell’inflazione di fondo, le pressioni interne sui prezzi restano elevate anche a causa della forte crescita salariale. Le condizioni di finanziamento sono restrittive e i precedenti incrementi dei tassi di interesse continuano a incidere sulla domanda, contribuendo al calo dell’inflazione. Gli esperti della BCE hanno rivisto al ribasso la proiezione della crescita per il 2024 allo 0,6%; l’attività economica dovrebbe rimanere moderata nel breve periodo, per poi crescere dell’1,5% nel 2025 e dell’1,6% nel 2026, sostenuta inizialmente dai consumi e in seguito anche dagli investimenti.

Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% a medio termine. In base alla sua attuale valutazione, ritiene che i tassi di interesse di riferimento della BCE si collochino su livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale al conseguimento di tale obiettivo. Le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi di riferimento siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario.

Il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati nel determinare livello e durata adeguati della restrizione. In particolare, le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di interesse saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria.

Tassi di interesse di riferimento della BCE
I tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%.

Programma di acquisto di attività (PAA) e Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (PEPP)
Il portafoglio del PAA si sta riducendo a un ritmo misurato e prevedibile, dato che l’Eurosistema non reinveste più il capitale rimborsato sui titoli in scadenza.

Il Consiglio direttivo intende continuare a reinvestire, integralmente, il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del PEPP (pandemic emergency purchase programme) nella prima parte del 2024. Nella seconda parte dell’anno intende ridurre il portafoglio del PEPP di 7,5 miliardi di euro al mese, in media, e terminare i reinvestimenti nell’ambito di tale programma alla fine del 2024.

Il Consiglio direttivo continuerà a reinvestire in modo flessibile il capitale rimborsato sui titoli in scadenza del portafoglio del PEPP, per contrastare i rischi per il meccanismo di trasmissione della politica monetaria riconducibili alla pandemia.

Operazioni di rifinanziamento
A fronte dei rimborsi degli importi ricevuti dalle banche nelle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine, il Consiglio direttivo riesaminerà regolarmente come le operazioni mirate e i rimborsi in atto contribuiscono all’orientamento della politica monetaria.

***

Il Consiglio direttivo è pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti nell’ambito del proprio mandato per assicurare che l’inflazione ritorni all’obiettivo del 2% a medio termine e per preservare l’ordinato funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria. Inoltre, lo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria può essere utilizzato per contrastare ingiustificate, disordinate dinamiche di mercato che mettano seriamente a repentaglio la trasmissione della politica monetaria in tutti i paesi dell’area dell’euro, consentendo così al Consiglio direttivo di assolvere con più efficacia il proprio mandato della stabilità dei prezzi.

 

 

In attesa del Meeting BCE

Oggi, 7 marzo 2023, è il giorno dell’attesissimo meeting della BCE. L’istituto guidato da Christine Lagarde negli ultimi mesi non ha perso occasione per rimarcare che la sua azione sarà dettata dai dati economici. 

Nonostante l’economia stia risentendo della politica restrittiva messa in campo dall’Eurotower, dopo il -0,1% del terzo trimestre gli ultimi tre mesi del 2024 hanno registrato una crescita nulla, le statistiche relative al tasso di disoccupazione ed all’andamento dell’inflazione suggeriscono prudenza. 

Il rapporto tra le persone in cerca di occupazione e la forza lavoro a gennaio è tornato al minimo storico del 6,4%, con probabili ripercussioni rialziste sulle retribuzioni, mentre la crescita dei prezzi al consumo nel mese di febbraio è risultata maggiore delle stime attestandosi al 3,1%, lo 0,2% in più rispetto alle stime. 

Di conseguenza, non assisteremo ad una riduzione del costo del denaro. È probabile che Mme Lagarde continuerà a rimarcare che la trasmissione della politica monetaria procede spedita e che le misure adottate finora stanno producendo gli effetti sperati. E inoltre, rimarcherà che le future decisioni saranno prese sulla base dei dati. 

 

 

Meeting BCE: la chiave è rappresentata dai salari

“Con un'inflazione che tende a diminuire, ma che non ha ancora raggiunto in modo sostenibile l'obiettivo del 2%, c'è il timore, per quanto fuorviante, che un allentamento prematuro delle condizioni finanziarie possa riaccendere il pricing power”, evidenzia David Chappell, Senior Fixed Income Portfolio Manager di Columbia Threadneedle Investments. 

La discesa dei prezzi, rileva Patrick Barbe, Head of European Investment Grade Fixed Income di Neuberger Berman, “dipende da alcuni indicatori che indirizzano l'inflazione come: la produttività (se migliorasse, le aziende potrebbero sostenere un aumento dei salari senza trasferirlo in maniera eccessiva sui prezzi di vendita) e il tasso di disoccupazione (se aumentasse, potrebbe allentare la pressione sui salari e smorzare la domanda delle famiglie). Queste due variabili economiche saranno decisive per confermare la sostenibilità dell'attuale calo del tasso d'inflazione, più rapido del previsto, che potrà essere verificato entro la fine di aprile”.

“L'attenzione - continua Barbe - si concentrerà sulla pubblicazione delle previsioni riviste dagli esperti della BCE. Quest'ultima dovrebbe cambiare in modo significativo, in quanto tiene conto del calo più rapido del previsto dell'inflazione senza pressioni sui prezzi dell'energia durante l'inverno. Le prospettive economiche dovrebbero annunciare una fase di scarsa crescita persistente. Se consideriamo la debolezza nel segmento dei prestiti e la recessione nel contesto immobiliare, possiamo aspettarci che il tasso di inflazione previsto per il 2025 e il 2026 sia già molto vicino all'obiettivo del 2% della BCE”.

 “La riunione della BCE porterà nuove proiezioni macroeconomiche e ci aspettiamo che Lagarde rafforzi il messaggio che l'inflazione sta continuando la sua traiettoria discendente e ci aspettiamo anche di vedere una revisione al ribasso delle proiezioni sull'inflazione”, ha rilevato Mondher Bettaieb-Loriot, Head of Corporate Bonds di Vontobel. 

Per l’esperto, la variabile chiave è rappresentata dai salari. “È probabile che la BCE attenda il primo taglio dei tassi fino a quando non saranno disponibili ulteriori dati sui salari negoziati, cosa che non avverrà prima di maggio 2024, e non ci aspettiamo un taglio dei tassi alla prossima riunione. I dati sui salari sono un indicatore importante per la BCE e la signora Lagarde ha riconosciuto di recente che i dati relativamente benigni sulla crescita dei salari del quarto trimestre erano incoraggianti ma non sufficienti (ancora) per dare alla Banca Centrale Europea la certezza che l'inflazione sia stata sconfitta”. 

“I membri del comitato della BCE vorrebbero idealmente assistere a un ciclo di negoziati salariali favorevole nel prossimo mese per rafforzare la loro convinzione che la politica eccezionalmente restrittiva possa iniziare a essere ridotta in maniera graduale”, gli fa eco Chappell.

 

BCE: calendario e date delle riunioni e meeting 2024

 

 

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