Tutto dovrebbe rimanere fermo riguardo i
tassi di interesse americani nella riunione di questa settimana della
Federal Reserve. La due giorni del 19-20 marzo però sarà molto importante perché i responsabili politici della Banca centrale statunitense aggiorneranno le
proiezioni economiche per la prima volta da dicembre. Ciò farà capire quali saranno le intenzioni della Fed in merito alla politica monetaria di quest'anno, soprattutto in tema di tagli del costo del denaro.
Gli ultimi dati sull'inflazione non sono stati molto incoraggianti per gli investitori, che vorrebbero riduzioni dei tassi rapide e numerose nel 2024. Il carovita è ancora un avversario ostico, dal momento che l'indice dei prezzi al consumo del mese di febbraio si è attestato al 3,2% su base annua, oltre le stime degli analisti al 3,1%.
In una testimonianza al Congresso due settimana fa, il governatore
Jerome Powell ha rimarcato il fatto che ci sono stati progressi per spingere l'inflazione verso l'obiettivo di lungo periodo del 2%, ma che occorrono ulteriori prove affinché ciò avvenga in maniera stabile per consentire il taglio dei tassi di interesse.
Riunione Fed: cosa aspettarsi questa settimana
Le nuove proiezioni quindi risentiranno delle ultime letture sull'inflazione? Secondo un sondaggio condotto da Bloomberg tra 49 economisti dall'8 al 13 marzo, in media si ritiene che la Fed stimerà un'inflazione per il 2024 al 2,5%, dal 2,4% di dicembre. Nel contempo, l'istituto monetario alzerà le stime per il PIL statunitense dall'1,4% all'1,7%. Questo vuol dire che i tagli ai tassi di interesse saranno più lenti rispetto a quanto era l'aspettativa di qualche mese fa, ma per gli intervistati alla fine saranno almeno tre. Solo poco oltre un terzo si aspetta due riduzioni o meno. La maggioranza degli economisti ritiene che la prima sforbiciata arriverà a giugno.
"Ci aspettiamo che il
FOMC (Federal Open Market Committee) aumenti la sua previsione mediana per l'inflazione per quest'anno, ma per il resto non prevediamo grandi cambiamenti nelle proiezioni macro o sui tassi di interesse", ha affermato Kathy Bostjancic, capo economista di Nationwide Mutual Insurance Co. A suo giudizio, la recente inflazione ancora molto resistente "dovrebbe aumentare la reticenza di Powell nell'inviare il via libera a un taglio dei tassi a breve termine".
Dello stesso avviso è James Knightley, capo economista internazionale di ING, secondo cui "con la crescita, l'occupazione e l'inflazione troppo calde per essere rassicuranti, la Fed non è in grado di tagliare i tassi di interesse nel breve termine".
Un'altra questione che sarà messa sotto osservazione riguarda la riduzione del bilancio Fed da 7.500 miliardi di dollari. La Banca centrale ha attuato nell'ultimo anno e mezzo il quantitative tightening, ossia il ridimensionamento del suo portafoglio di asset a mano a mano che questi giungevano a scadenza. Gli economisti si aspettano che a dicembre 2025 il bilancio scenda a 6.700 miliardi di dollari, ma anche che la Fed annunci un ritmo di inasprimento più lento a giugno.
Economia USA: pericolo recessione scampato?
Le proiezioni sul PIL USA saranno importanti perché delineeranno le aspettative su un atterraggio morbido dell'economia americana. Quando la Banca centrale ha iniziato il ciclo di rialzi dei tassi di interesse, erano in molti ad attendersi che ciò avrebbe portato gli Stati Uniti in recessione. Di questo, invece, non se ne è vista l'ombra. Anzi, l'economia a stelle e strisce scoppia di salute, soprattutto se si rapporta alla pressione ricevuta dalla campagna di inasprimento monetario portata avanti negli ultimi anni.
Giocoforza, gli economisti sono diventati più positivi sulle prospettive economiche. Appena una quota del 17% degli interpellati nel sondaggio prevede una recessione nei prossimi 12 mesi, mentre a luglio 2023 la cifra era del 58%. "L'economia continua a sovraperformare in un contesto di consumatori americani resilienti", ha dichiarato Joe Brusuelas, capo economista di RSM US. Questa forza crea il rischio "che la Fed rimanga molto più paziente sui tagli dei tassi di quanto il mercato abbia prezzato".