I proprietari delle azioni in Francia possono usufruire, a certe condizioni, di un regime particolare: il PEA, acronimo di Plan d'Èpargne en Action. Si tratta di un equity savings plan introdotto da una legge del 1992 che permette di risparmiare sulle tasse da pagare. In questa guida entreremo nel dettaglio mettendo in luce le caratteristiche di tale regime, il suo funzionamento e i vantaggi fiscali che ne derivano.
PEA: definizione e tipologie
Il PEA è un prodotto di risparmio regolamentato che consente a un soggetto di investire in azioni di società europee, con notevoli agevolazioni fiscali. Il PEA è molto simile ai PIR italiani, con la differenza che questi ultimi impongono di investire nelle piccole e medie imprese, mentre in Francia questa possibilità è prevista, ma non obbligatoria. Esistono tre tipologie di PEA:
- PEA bancario;
- PEA assicurativo;
- PEA-PME
Il PEA bancario è quello classico aperto presso qualsiasi banca domiciliata in Francia e ha come limite di investimento la somma di 150 mila euro. Tuttavia, per le persone che hanno un'età compresa tra i 18 e i 21 anni, il limite si abbassa a 20 mila euro, così come per gli studenti fino ai 25 anni. Viceversa non esiste un minimo legale per il versamento.
Il PEA viene chiuso qualora subentrano le seguenti condizioni:
- recesso prima dei 5 anni se non autorizzato;
- mancato rispetto di una delle condizioni basilari, tipo il superamento del massimale di pagamento;
- decesso del titolare;
- prelievo di tutte le somme o titoli dopo i 5 anni.
I prelievi prima dei 5 anni comportano anche la chiusura automatica del piano, a meno che non si verifichino situazioni di: acquisizione o creazione di imprese; licenziamento, invalidità e pensionamento anticipato del titolare del piano; ritiro dei titoli di società in liquidazione del piano.
Il PEA assicurativo è quello aperto presso una compagnia di assicurazione. Anche in tal caso esiste un massimale di 150 mila euro. L'assicurazione PEA è composta da un contratto di capitalizzazione in prodotti unit-linked. Le regole per la chiusura del conto sono le medesime di quelle del PEA bancario.
Il PEA-PME è un prodotto destinato a finanziare le piccole e medie imprese (PMI) e le imprese di medie dimensioni (ETI). Funziona in realtà come un PEA bancario.
Di base, è vietato avere più di un PEA, ma è possibile combinare una PEA classico con un PEA-PME. A quel punto, il limite per l'investimento totale si eleva a 225 mila euro.
I titoli registrati nel PEA
Nel PEA non tutti i titoli possono essere registrati. L'elenco stabilito dalla legge è il seguente:
- azioni (escluse le privilegiate), certificati di investimento di società, certificati di investimento cooperativo, certificati di mutua e certificati congiunti di organismi di mutua o previdenza;
- azioni di LLC, SARL, società equiparate, e titoli di partecipazione di società cooperative,
- diritti o warrant connessi alle azioni, ai certificati e alle quote di cui sopra.
La tassazione
Le plusvalenze nette derivanti dalle vendite delle azioni realizzate da persone fisiche residenti, in Francia sono assoggettate normalmente alla PFU, ovvero un'imposizione forfettaria del 30% che comprende: il 12,8% di income tax e il 17,2% di contributi sociali. Tali plusvalenze tengono conto delle minusvalenze subite nello stesso esercizio fiscale o in anni precedenti, fino al decimo compreso.
In alternativa a tale regime, per gli azionisti esiste la possibilità di venire tassati attraverso il meccanismo progressivo dell'imposta sul reddito. In alcuni casi, le azioni detenute per oltre due anni scontano una detrazione fiscale proporzionata al periodo di detenzione. Ad ogni modo, qualunque sia l'opzione scelta dal contribuente, le plusvalenze devono essere riportate nella dichiarazione dei redditi.
Il PEA consente di non pagare le imposte sul reddito. Questo meccanismo di incentivazione richiede come condizione che non vengano effettuati prelievi entro cinque anni dal primo versamento. In tal caso, non sono detassate solo le plusvalenze, ma anche i dividendi. Un aspetto importante riguarda le minusvalenze. Quando si vendono le azioni in perdita, le minus non possono essere utilizzate per compensare plusvalenze derivanti dalla vendita di azioni non detenute in un PEA, a meno che l'equity savings plan non sia chiuso. Inoltre, le azioni detenute in un PEA non sono ammissibili per le operazioni di regolamento differito, di conseguenza gli scoperti di conto non sono autorizzati.
Il conto PEA viene chiuso se le azioni sono vendute prima dei 5 anni e a quel punto si applica il regime ordinario della tassazione delle plusvalenze del 12,8% (+17,2% di contributi sociali). Mentre se tutto procede normalmente, ovvero le azioni vengono cedute dopo i 5 anni, il PEA rimane aperto e sono possibili nuovi investimenti.
Quando un soggetto effettua donazioni di azioni, le plusvalenze differite non vengono tassate sempreché le autorità fiscali siano messe a conoscenza dell'atto. La donazione di azioni detenute in un PEA chiude automaticamente il piano. Se questa è effettuata nell'arco dei cinque anni dall'apertura del piano, si applica lo stesso regime di tassazione del prelievo anticipato. Quindi, tutti i redditi percepiti a partire dalla data della donazione sono imponibili alle condizioni del diritto comune. Restano valide le donazioni fatte a organizzazioni di pubblica utilità per l'esenzione da imposta.