In questo testo parleremo delle ADR della holding bancaria giapponese Mitsubishi UFJ Financial, che ha scelto tale strumento per raccogliere capitali attraverso il mercato azionario statunitense. Attualmente la società si trova quotata presso le Borse di Tokyo, Francoforte e Città del Messico. Le ADR, acronimo di American Depositary Receipt, non sono altro che ricevute emesse da banche statunitensi che acquistano blocchi di azioni delle società estere intenzionate a quotarsi a Wall Street. Mitsubishi UFJ Financial ha scelto questa strada appoggiandosi alla banca depositaria americana Bank of New York Mellon.
Bisogna quindi precisare che le ADR non sono azioni, ma particolari certificati che rappresentano ognuno una o più azioni, o ancora una frazione di esse. Al riguardo, ogni ADR di Mitsubishi fa riferimento a una azione. Questo significa che non ci sono implicazioni riguardo la distribuzione dei dividendi, poiché il proprietario di una ADR riceverà le stesse cedole del possessore di una azione (Mercato ADR: come funziona, segmenti e orari di negoziazione).
Nello specifico, per l'anno fiscale che si è chiuso a marzo 2024 l'istituto finanziario giapponese prevede di corrispondere 41 yen per azione con cadenza semestrale, il cui primo acconto di 20,5 yen è stato erogato a dicembre del 2023 e il secondo sarà pagato a luglio dell'anno in corso. Quanto alle ADR è stato stabilito per l'esercizio 2024 un dividendo di 0,20 dollari, di cui un importo di 0,112116 dollari è stato sborsato a dicembre 2023. Gli investitori giapponesi che detengono ADR ricevono i dividendi in dollari e pertanto si espongono al rischio di cambio tra dollaro e yen. Tra l'altro, sono assoggettati alla doppia tassazione, negli Stati Uniti e in Giappone, il che rende meno efficiente l’ADR rispetto all’azione dal punto di vista del rendimento.
ADR Mitsubishi UFJ Financial: andamento a Wall Street
Le ADR Mitsubishi UFJ Financial sono sbarcate a Wall Street nell'aprile 2001, quotandosi al NYSE con il simbolo MUFG e iniziando le contrattazioni a un prezzo di 9,63 dollari. I primi tempi sono stati difficili, con le quotazioni che esattamente due anni dopo dall’esordio si sono trovate al minimo storico di 2,98 dollari. La ripresa, però, è stata imperiosa, trainata in quegli anni da una certa euforia nei mercati finanziari.
A maggio del 2006 le ricevute hanno raggiunto il massimo di sempre a 16,75 dollari, ma i primi scricchiolii di un sistema finanziario basato sul credito che ha dato poi adito alla grande crisi del 2008 ha fatto precipitare le quotazioni. A marzo del 2009 la tempesta finanziaria ha spinto le ADR Mitsubishi sotto i 4 dollari e per anni si sono registrati movimenti pressoché laterali, con alti e bassi ma senza spunti particolari.
Il vero cambio di marcia si è avuto dopo lo shock pandemico di marzo 2020, perché l'ondata di denaro iniettata dalle Banche centrali nel sistema finanziario ha rimesso in moto l'economia e portato vantaggi agli istituti di credito. Il rally dai minimi pandemici ha portato a più che triplicare il prezzo dei certificati di Mitsubishi, che oggi quotano a 10,13 dollari per una capitalizzazione del colosso finanziario con sede a Tokyo di 120,22 miliardi di dollari (ultimo aggiornamento al 3 maggio 2024).