Buzz, hype o megatrend? Si apre con una domanda lo studio sulla AI generativa (GenAI) di DPAM, società indipendente di gestione attiva del risparmio. Come tutte le tendenze a cui abbiamo assistito negli ultimi anni, per far sì che sia duratura, una novità deve essere redditizia per le aziende che l’adottano.
Aziende AI: Enablers e Adopters, facciamo qualche esempio
Aurélien Duval, Fund Manager di DPAM, divide le aziende “AI” in due grandi categorie:
- AI Enablers: si tratta di quelle aziende che forniscono la tecnologia necessaria e cruciale alla base dei servizi o dei prodotti di AI: “strumenti come il software di progettazione e la proprietà intellettuale di Synopsys, le apparecchiature di ASML e ASM International, le capacità produttive di TSMC e la pompa a vuoto di Atlas Copco consentono la produzione delle potenti GPU di Nvidia. Essi alimentano la piattaforma cloud e i servizi di IA di Microsoft e Alphabet ospitati in parte nei data center Equinix alimentati a loro volta da apparecchiature Schneider Electric. Insieme, tutti questi prodotti, e di conseguenza queste aziende, formano un ecosistema completo che guida i progressi in campo hardware, software e nell'infrastruttura dell'IA svolgendo un ruolo indispensabile nel plasmarne il futuro”.
- AI Adopters, che invece forniscono servizi e prodotti di AI agli utenti finali e che ottengono, tra l'altro, significativi aumenti di produttività dall'uso della nuova tecnologia: “chi adotta l'IA può trarre vantaggi significativi su temi comuni: accelerazione dello sviluppo dei prodotti, miglioramento dell'efficienza del marketing, automazione, aumento della produttività e anche applicazioni più specifiche del settore, come l'accelerazione della scoperta medica e scientifica. Quest'ultimo aspetto potrebbe essere di supporto per operatori sanitari come Thermo Fisher, Danaher e Lonza. Nel nostro portafoglio siamo esposti ad alcuni dei più importanti service provider che promuovono efficienze in tutti i settori. Pensiamo ad esempio a Salesforce per la gestione delle relazioni con i clienti, Intuit per la compilazione delle tasse e la contabilità per le piccole e medie imprese, Moody's per il settore finanziario, Booking come la più grande agenzia di viaggi online e Idexx Laboratories per la diagnostica animale. Tutte queste aziende stanno integrando l'intelligenza artificiale nei loro prodotti per migliorare l'esperienza degli utenti e snellire i processi. Ciò consente loro di aumentare la produttività e l'automazione, fornendo quindi un valore aggiunto superiore ai propri clienti”.
Le aziende che stanno prosperando grazie all’AI
Volendo approfondire nel dettaglio le aziende che già ora stanno utilizzando l’AI nell’attività quotidiana e che grazie a questa stanno prosperando, nel report di DPAM troviamo:
- Salesforce, che utilizza l'intelligenza artificiale per migliorare i sistemi di gestione delle relazioni con i clienti (CRM).
- Intuit integra le tecnologie di intelligenza artificiale nella sua suite di software di gestione finanziaria, tra cui QuickBooks e TurboTax, per semplificare i processi contabili, massimizzare le detrazioni fiscali e migliorare il processo decisionale finanziario per le piccole imprese e i privati.
- Moody's utilizza l'intelligenza artificiale per la valutazione del rischio, l'analisi del credito e le previsioni finanziarie.
- Booking.com sfrutta da anni l'intelligenza artificiale per migliorare l'esperienza di prenotazione dei viaggiatori.
- IDEXX Laboratories utilizza l'IA per la diagnostica veterinaria dal 2019.
“L'AI - evidenzia Duval - consente a queste aziende di offrire soluzioni ai propri clienti beneficiando delle intuizioni basate sui dati, sull'automazione, sulla personalizzazione e sull'analisi predittiva, per rispondere a esigenze e sfide specifiche nei rispettivi settori. Si tratta di aziende che non hanno certo atteso ChatGPT per abbracciare l'IA ma hanno intrapreso questo viaggio da anni, grazie a leader lungimiranti. E sono proprio quelle aziende che, una selezione attiva degli investimenti, permette di indentificare come vincenti per il futuro”.