Le azioni europee batteranno quelle americane perché i titoli ciclici, ossia sensibili alle dinamiche dell'economia, saranno i protagonisti nel prossimo futuro. Questa affermazione proviene dagli analisti di due grandi banche americane: Goldman Sachs e Citigroup. Gli istituti finanziari sottolineano come gli indici europei siano maggiormente popolati dai titoli ciclici rispetto ai benchmark dell'altra sponda dell'Atlantico.
Wall Street è invece dominata dai settori tecnologici, favoriti dall'hype creato dall'intelligenza artificiale. Recentemente però sono emersi dei segnali che il rally nella Borsa americana si stia lentamente sganciando dalla tecnologia, che però ha guidato la gran parte delle performance da inizio 2023.
In questo contesto, la possibilità che
la Banca centrale europea tagli i tassi di interesse prima rispetto alla Federal Reserve, in virtù di un'inflazione più ostica e di un'economia meno forte, può avere il suo peso. "Riteniamo che l'Europa beneficerà di una ripresa dei PMI globali e in particolare del ciclo manifatturiero, nonché di tagli dei tassi a partire da giugno", ha scritto in una nota Sharon Bell, strategist di Goldman Sachs. A suo giudizio, lo Stoxx 600 guadagnerà di più rispetto all'S&P 500 nei prossimi 12 mesi, con i titoli a bassa capitalizzazione che emergeranno grazie alla loro negoziazione a sconto.
Beata Manthey, analista di Citigroup, cita anche la Cina come possibile catalizzatore per i titoli ciclici, con l'economia di Pechino in ripresa e che potrebbe impattare positivamente sull'Europa visti i legami tra le due regioni. "L'esposizione ciclica relativamente economica mantiene l'Europa ben posizionata per un ulteriore ampliamento del mercato e un potenziale stimolo dalla Cina", ha scritto.
Azioni europee: segnali favorevoli
Dall'inizio dell'anno fino all'ultima chiusura settimanale, l'S&P 500 ha fatto meglio dello Stoxx 600, con una performance del +9,11% vs il +5,75%. Nell'ultimo mese, però, l'indice europeo ha sovraperformato grazie a un guadagno del 3,65% a fronte del 3,10% del principale listino statunitense. Questo è un primo avvertimento di come gli hedge fund e i fondi comuni di investimento stiano aumentando l'esposizione alle azioni europee, riducendo il posizionamento short.
Un altro dato interessante viene dall'indice Sentix Investor Confidence per la Zona Euro, che esprime il livello di fiducia degli investitori nell'attività economica. Ad aprile tale parametro è salito a -5,9 dai -10,5 punti di marzo, registrando il sesto mese consecutivo in miglioramento e battendo le attese degli analisti, fissate a -8,5 punti. Si tratta di piccoli segnali che comunque riportano come il morale degli investitori sia diverso rispetto a qualche mese fa, quando l'inflazione ancora si mostrava arcigna e la BCE non dava alcun cenno di svolta verso un accomodamento monetario. La nuova prospettiva invece trasmette fiducia che il mercato azionario possa risollevarsi sulla spinta di tassi più bassi, rilanciando magari quei titoli che finora sono rimasti indietro.
Rimangono dei rischi in Europa, forse più sostenuti rispetto agli Stati Uniti, attinenti all'escalation dei conflitti in corso in Medio Oriente e in Ucraina. Nello scenario più cupo, potrebbe tornare a farsi viva l'inflazione e frenare le autorità agli stimoli monetari, con riflessi negativi sui mercati.