Ogni epoca ha le sue opportunità: che siano provocate da una crisi, dalla nascita di un nuovo settore, dall’arrivo di nuovi prodotti o servizi o da altro, le occasioni ci sono sempre state e sempre ci saranno. Sta a noi individuare le migliori e disporre di una buona dose di fortuna.
Oggi è abbastanza frequente avere rimorsi ripensando ai prezzi del Bitcoin di qualche anno fa, alle valutazioni di alcuni indici o di titoli azionari. Un esempio particolarmente calzante è rappresentato da Nvidia che, dopo aver temporaneamente superato i 3 mila miliardi di dollari di capitalizzazione, ora tallona Apple per diventare la seconda società più capitalizzata del pianeta.
Azioni Nvidia: un’ascesa inarrestabile
Per avere un’idea dell’ascesa messa a segno dalle azioni della società produttrice di chip con sede a Santa Clara, dobbiamo farci aiutare dalla pagina dedicata alle azioni NVDA del Forecaster Terminal. Anche restando su orizzonti temporali non troppo elevati, i numeri sono da brividi: +33,6% nell’ultimo mese, +151,2% da inizio anno e +222,9% nel confronto con 12 mesi fa.
Sono pochi coloro i quali possono dire di aver acquistato nel corso dell’IPO ed ancora meno persone - forse nessuno - hanno mantenuto il titolo in portafoglio da allora. Proviamo a vedere cosa sarebbe successo se avessimo acquistato le azioni Nvidia in corrispondenza dell’IPO a Wall Street senza mai alienare il titolo.
Nvidia: quanto avrei guadagnato investendo 1.200 dollari nel’IPO
Il titolo Nvidia è stato immesso sul mercato per la prima volta il 22 gennaio 1999 a 12 dollari per azione. A questo prezzo, volendo investire 1.200 dollari avremmo ottenuto 100 azioni (abbiamo scelto 1.200 dollari proprio per avere un numero intero di titoli).
Nel tempo, oltre al prezzo, a variare è stato anche il numero di azioni detenute per effetto dei diversi frazionamenti azionari a cui abbiamo assistito negli anni (Split azionario: cos'è e come funziona). Prima dello split 10:1 che avrà effetto da lunedì (Azioni NVIDIA, arriva lo split: cosa fare a Wall Street?), le azioni Nvidia nel corso degli anni hanno registrato altri cinque frazionamenti.
Dalla tabella emerge che, finora, in media, negli anni in cui sono stati i frazionamenti la performance media è stata negativa per oltre 23 punti percentuali (ma, come spesso si dice in finanza, questa volta è diverso).
Facendo quindi l’ipotesi di aver acquisito 100 azioni in corrispondenza dell’IPO, con il passare tempo e senza fare niente, lunedì ci troveremmo in portafoglio ben 48 mila pezzi. Di conseguenza, ai prezzi di chiusura di giovedì (120,998 $ prezzo già splittato), il nostro investimento di 1.200 dollari varrebbe 5.807.904 dollari.
E i dividendi?
In controtendenza rispetto alle altre società hi-tech, che solo recentemente hanno iniziato a corrispondere dividendi, Nvidia sono oltre 10 anni che remunera regolarmente gli azionisti. La società ha pagato il primo dividendo nel 2006 e dal 2012 il provento è stato corrisposto con regolare frequenza trimestrale.
Con le 48 mila azioni dell’esempio, oggi si otterrebbero, solo di dividendi, 768 dollari all’anno, oltre 6 volte l’ipotetico investimento iniziale.
Dalla quotazione il titolo Nvidia ha generato un rendimento totale annualizzato (variazione del prezzo più dividendi) di oltre 30 punti percentuali, circa tre volte quello ottenibile con un’esposizione allo S&P500.