L'eccellente stagione delle trimestrali ha riportato entusiasmo nelle azioni delle
banche europee. Questo nonostante la
Banca Centrale Europea si accinga a tagliare i tassi di interesse a giugno per la prima volta dopo otto anni andando così a ridurre quel margine di interesse che ha spinto i conti degli istituti finanziari.
Gli investitori stanno puntando anche sul fatto che le aziende di credito siano ormai attrezzate per affrontare un ambiente economico in cui i tassi rimarranno alti più a lungo o comunque saranno a un livello sicuramente più elevato in confronto al periodo pandemico. Inoltre, sul rally delle banche europee ha giocato un ruolo fondamentale la politica generosa di distribuzione dei dividendi, nonché le valutazioni di mercato convenienti rispetto all'indice generale.
Banche europee: crescono le vendite allo scoperto
La crescita in Borsa delle azioni degli istituti di credito ha stimolato anche i
venditori allo scoperto,
che stanno incrementando le posizioni short. Secondo i dati forniti dalla società di consulenza e gestione finanziaria Hazeltree, la banca britannica
NatWest Group è tra quelle maggiormente bersagliate, con il numero di fondi che punta su un calo del prezzo delle azioni quasi raddoppiato - da 16 a 31 - nel periodo tra il 2 gennaio e il 3 maggio. L'italiana
Intesa Sanpaolo si trova al terzo posto, dopo HSBC e NatWest, con 26 fondi che vendono allo scoperto rispetto ai 19 di inizio anno. Anche la banca olandese
ING ha attirato molto l'interesse degli investitori allo scoperto, con la posizione dei fondi triplicata da 7 a 21 nel periodo considerato.
Ma cosa sta spingendo realmente i grandi trader a essere contrarian verso le banche del Vecchio Continente? Secondo Benjie Creelan Sandford, analista azionario di Algebris Investments, il trend positivo del settore bancario in Borsa ha fatto crescere alcuni indicatori tecnici di forza come l'RSI, che misura il livello di ipercomprato o ipervenduto di un titolo. L'esperto ritiene quindi che "misure più elevate di momentum riflesse nell'RSI potrebbero aver portato alcuni partecipanti del mercato ad aumentare tatticamente le posizioni corte".
A giudizio di Bruno Schneller, managing partner di Erlen Capital Management a Zurigo, la strategia degli hedge fund sulle banche europee potrebbe essere vista anche come un modo per proteggersi da venti economici contrari in Europa. Non sono in pochi del resto a nutrire dubbi sulla capacità dei consumatori e delle aziende di far fronte a costi di finanziamento più alti nel lungo periodo.
La società di consulenza Ernst&Young (EY) solleva preoccupazioni in particolare per le banche britanniche, perché devono affrontare il rallentamento della domanda di credito al consumo e le insolvenze sui mutui a causa dell'aumento dei tassi. Questo fenomeno, secondo EY, è destinato a crescere nel 2024, ragion per cui i venditori allo scoperto risultano particolarmente aggressivi.