Le azioni Capri Holdings si inabissano del 47% nelle contrattazioni pre-market di Wall Street, dopo che il giudice distrettuale statunitense Jennifer Rochon ha
bloccato l'accordo di fusione con Tapestry. I due produttori di borse di lusso americani avevano concluso l'affare per
8,5 miliardi di dollari con l'idea di creare un gigante del settore negli Stati Uniti in grado di tenere testa ai leader europei. Una combinazione avrebbe messo insieme i grandi marchi Coach, Versace, Kate Spade, Jimmy Choo e Michael Kors.
Nell'aprile scorso, però, la Federal Trade Commission ha fatto causa perché, a suo giudizio, l'accordo avrebbe creato una condizione lesiva per la concorrenza a svantaggio degli interessi dei consumatori. Le due aziende hanno portato avanti la tesi che le borse di lusso sono un prodotto discrezionale e quindi i clienti potrebbero benissimo evitare l'acquisto nel caso di prezzi troppo elevati.
Le argomentazioni tuttavia non sono state accolte dal giudice, che ha affermato che "le parti nella fusione sono concorrenti dirette, e tale fusione comporterebbe la perdita di una concorrenza diretta". Secondo Henry Liu, direttore del Bureau of Competition di FTC, la decisione del giudice "rappresenta una vittoria non solo per la FTC, ma anche per i consumatori in tutto il Paese che cercano borse di qualità a prezzi accessibili". Tapestry invece ha manifestato l'intenzione di ricorrere in appello, mentre le sue azioni stanno salendo oggi di oltre il 16% negli scambi prima del suono della campanella di Wall Street.
Capri-Tapestry: il sogno svanito di creare un gigante del lusso
La holding newyorkese era convinta di poter mettere sotto lo stesso tetto i marchi di Capri associandoli alle sue case di moda Coach e Kate Spade. Nell'anno fiscale 2024 le due aziende hanno ottenuto importanti entrate dalle vendite di borse. Tapestry ha generato un fatturato di 6,7 miliardi di dollari, mentre Capri ha realizzato ricavi per 5,2 miliardi di dollari. Secondo gli analisti, il deal avrebbe rappresentato comunque un rischio per la holding, sebbene essa fosse ben posizionata per rilanciare il business di Capri.
Ad ogni modo, l'azione da parte della FTC ha del sorprendente, perché non è frequente vedere un intervento delle autorità di regolamentazione per bloccare fusioni tra aziende nel settore della moda. Il settore infatti è considerato molto frammentato e il rischio di assumere una posizione dominante viene percepito normalmente molto basso. In questo caso si è fatta un'eccezione in quanto, come hanno sottolineato i funzionari della FTC nella dichiarazione del 22 aprile, milioni di consumatori americani rischiavano di essere penalizzati con la perdita dei benefici dalla concorrenza diretta tra Tapestry e Capri, che "include competizione su prezzo, sconti e promozioni, innovazione, design, marketing e pubblicità".