Intel lancia la sfida ad AMD (Advanced Micro Devices) e Nvidia con nuovi processori per i data center legati all'intelligenza artificiale. La multinazionale statunitense con sede a Santa Clara ha rivelato alla fiera Computex di Taipei i chip Xeon di sesta generazione, disponibili in due versioni: una più grande e potente progettata per i modelli di intelligenza artificiale complessi e altre attività che richiedono calcoli di grandi dimensioni; un'altra come modello di efficienza in sostituzione dei chip old generation. Quest'ultima versione sarà disponibile già da oggi, mentre per il modello relativo alle grandi performance se ne parlerà nel terzo trimestre. I chip Xeon 6 sono arrivati con un anno di ritardo rispetto alla tabella di marcia e il motivo risiede nel fatto che l'azienda voleva adottare un processo produttivo diverso da quello previsto originariamente. Inoltre, Intel ha in programma di lanciare nel 2025 nuove versioni dei chip.
Le novità non finiscono qui. L'azienda ha affermato anche che gli
acceleratori AI (Artificial Intelligence) Gaudi 3 saranno collocati a un prezzo molto più basso rispetto ai prodotti dei concorrenti. Per la precisione, un kit che include otto chip AI sarà venduto a 125.000 dollari. Al confronto, otto chip AI Nvidia H100 possono superare i 300.000 dollari. I prezzi di Gaudi 3 "schiacciano la concorrenza", ha affermato l'Amministratore delegato di Intel,
Pat Gelsinger, nel corso del Computex 2024.
Infine, Intel ha fornito aggiornamenti sul suo chip per Lunar Lake, il laptop di prossima generazione. Il semiconduttore utilizzerà il 40% in meno di energia e sarà dotato di un processore AI più potente. Anche in questo caso le spedizioni sono previste per il terzo trimestre. Il prossimo anno arriveranno le versioni più avanzate, quali Arrow Lake e Panther Lake, ha affermato Gelsinger.
Intel: obiettivo recuperare quote di mercato
La mossa di Intel è finalizzata a recuperare le quote di mercato che ha perso negli ultimi anni. Secondo i dati forniti da Mercury Research, nel 2023 la quota di Intel per i chip x86 nel mercato dei dati center è scivolata del 5,6% e ora risulta del 76,4%, mentre quella di AMD è al 23,6%. La spiegazione sta nel fatto che Intel ha avuto problemi interni nel processo di produzione, AMD invece si appoggia al gigante taiwanese TSMC (Taiwan Semiconductor Manufacturing Co.).
La partita insomma si sta accendendo per primeggiare in un settore chiave come quello dei chip di fascia alta. Sempre nel corso del Computex di Taipei nei giorni scorsi Nvidia ha rivelato l'architettura Rubin, la nuova generazione di tecnologie di elaborazione grafica che sarà disponibile a partire dal 2026. La risposta di AMD non si è fatta attendere, con la presentazione dell'acceleratore AI MI325X, utilizzato dai data center per gestire grandi quantità di informazioni necessarie allo sviluppo e al funzionamento dei sistemi di intelligenza artificiale generativa.
Quest'ultima è ormai la tecnologia del futuro, intorno a cui ci sono "opportunità economiche da 100.000 miliardi di dollari nei settori dell'informatica, della sanità, dei trasporti e della manifattura", ha affermato l'Amministratore delegato di Nvidia,
Jensen Huang. In altri termini, si tratta di una vera "rivoluzione industriale", ha detto.