La domanda di intelligenza artificiale è letteralmente esplosa da quando ChatGPT di OpenAI è stato lanciato a fine novembre 2022. Le più grandi società tecnologiche del mondo si sono affrettate a rilasciare strumenti fondati sull'AI (Artificial Intelligence) alimentando un mercato che, secondo le più recenti stime elaborate dagli analisti di Bloomberg Intelligence, passerà da 40 miliardi di dollari dello scorso anno a 1.300 miliardi di dollari entro il 2032. "Il mondo è pronto a vedere un'esplosione di crescita nel settore dell'AI generativa nei prossimi dieci anni che promette di cambiare radicalmente il modo in cui opera il settore tecnologico. La tecnologia è destinata a diventare una parte sempre più essenziale della spesa IT, della spesa pubblicitaria e della sicurezza informatica man mano che si sviluppa", hanno scritto gli esperti in un rapporto.
Tutto ciò si sta riflettendo in maniera prorompente sui mercati finanziari. Questa settimana
Nvidia ha raggiunto la capitalizzazione di 1.000 miliardi di dollari per la prima volta nella sua storia, stabilendo un record assoluto anche per i produttori di chip (
Nvidia è la prima società di chip a valere $ 1.000 miliardi). Ciò è avvenuto grazie a una trimestrale rilasciata mercoledì 24 maggio da sogno, ma soprattutto per effetto di una guidance spettacolare sul fronte dei ricavi generati dall'intelligenza artificiale. Anche l'altro colosso americano dei semiconduttori, Broadcom, ha riportato ieri stime roboanti sulle vendite legate all'AI, sebbene abbia registrato un rallentamento più ampio del business.
Intelligenza artificiale: chi vince e chi perde
Il nocciolo di tutta la questione adesso è capire se l'onda dell'intelligenza artificiale coinvolgerà una platea ampia di aziende, oppure se alla fine sarà un fatto riservato a pochi grandi player. Rajiv Jain, fondatore e Chief investment officer di GQG Partners, uno dei più grandi acquirenti di azioni Nvidia recentemente, ritiene che i rapidi progressi dell'AI creeranno più perdenti che vincitori.
A spuntarla saranno i grandi nomi come Nvidia, Alphabet o Meta Platforms, secondo il manager, in quanto "probabilmente beneficeranno di elevate barriere all'ingresso e di una forte domanda per i loro chip". Viceversa, Jain prevede che "alcune società di software e servizi IT potrebbero finire dalla parte dei perdenti poiché l'AI automatizza parti delle loro attività e molte delle cose di base che vengono fatte saranno ridondanti".
L'esperto paragona il rumore attuale intorno all'intelligenza artificiale a quello che all'epoca ebbero le dot-com (
Bolla Dot-com: storia del sogno infranto del nuovo mercato). "È difficile prevedere chi sarà il vincitore. Con centinaia di start-up nell'e-commerce, nessuno avrebbe potuto immaginare che Amazon sarebbe stata la vincitrice. Per non parlare del fatto che l'azienda stessa si è trasformata drammaticamente nel corso degli anni", ha detto.
Nvidia attualmente ha il vento in poppa e, essendo il più grande progettista al mondo di chip, ha sicuramente un vantaggio rispetto a tutti gli altri. Tuttavia, Jain vede un ostacolo per il gigante di Santa Clara, rappresentato dal fatto che l'enorme domanda potrebbe anche non essere del tutto soddisfatta. "Le aziende perdono continuamente i guadagni perché non possono soddisfare la domanda. Penso che questo sia il problema più grande che Nvidia sta affrontando a questo punto", ha affermato.