Con un tasso di adozione ancora basso, solo il 5% delle aziende statunitensi dichiara di utilizzare l’intelligenza artificiale, l’AI, come tutte le grandi rivoluzioni che l’anno preceduta (basti pensare ad internet), necessita di un certo lasso di tempo per sprigionare appieno tutte le potenzialità.
In una nota destinata ai clienti, gli analisti di Evercore ISI hanno individuato alcune aziende che, nonostante non siano le classiche che vengono in mente quando si parla di AI (basti pensare, giusto per fare due nomi, a colossi del calibro di Nvidia o di Microsoft), sembrerebbero ben posizionate per sfruttare la nuova tecnologia.
"Il potenziale di produttività dell’AI generativa è simile alle rivoluzioni che hanno trasformato le economie, da Internet negli anni '90 all'elettricità/produzione di massa che ha alimentato i ruggenti anni '20", ha affermato Julian Emanuel, senior managing director di Evercore ISI. Le economie sviluppate, continua l’esperto, sono caratterizzate da una “richiesta di efficienza in aumento a causa dell'invecchiamento della popolazione e della diminuzione del numero di persone in età lavorativa”. “Ogni occupazione in ogni settore è esposta", ha detto Emanuel e “i beneficiari alla fine passeranno da coloro che abilitano la tecnologia a coloro che la adottano effettivamente".
Intelligenza Artificiale: 3 azioni su cui puntare nel lungo termine
A dispetto di quelle che potrebbero essere le fluttuazioni nel breve termine, rileva Emanuel, le azioni citate potrebbero rivelarsi partecipazioni chiave nel lungo termine. Uno dei nomi citati da Evercore ISI è Uber Technologies, “che ha menzionato l’AI 17 volte l'anno scorso” e la cui piattaforma è guidata dall'intelligenza artificiale.
Nel quarto trimestre il fatturato di Uber ha registrato un incremento del 15% rispetto ai tre mesi precedenti ed il Ceo Dara Khosrowshahi ha definito il 2023 “un anno di crescita sostenibile e redditizia”. In rialzo di quasi il 18% da inizio anno, le azioni Uber Technologies per il 92,3% degli analisti contattati da Bloomberg sono da “acquistare” (il restante 7,7% è “hold” e non ci sono, tra 52 esperti, giudizi “sell) mentre il prezzo obiettivo medio a 12 mesi è fissato a 89,71 dollari, il 29,2% in più rispetto ai livelli attuali.
Un altro nome che in genere non viene associato all’intelligenza artificiale ma che per Evercore ISI beneficierà dell’AI è Goldman Sachs che, nel 2023, “ha menzionato l’AI 27 volte”. Proprio la scorsa settimana, il CEO David Solomon ha dichiarato durante l’incontro per la presentazione dei conti trimestrali che la solida domanda di infrastrutture legate all'AI, e di conseguenza i finanziamenti, rappresenta un fattore positivo per l'attività di Goldman. "Siamo concentrati sul miglioramento della produttività, in particolare per i nostri sviluppatori e sull'aumento dell'efficienza operativa, mantenendo al tempo stesso un livello elevato di qualità, sicurezza e controlli", ha affermato Solomon.
La scorsa settimana, i profitti e le entrate del primo trimestre di Goldman hanno superato le aspettative degli analisti grazie a un aumento dei ricavi del trading e dell'investment banking. Anche in questo caso il consenso Bloomberg, qui parliamo di 27 analisti, non prevede “sell” sulle azioni Goldman Sachs: 19 “buy” (70,4%) e 8 “hold”. L’obiettivo di prezzo incorpora un upside potenziale del 6,1%.
Terzo nome della lista di Evercore ISI è Booking Holdings, “che ha menzionato l’AI 34 volte l’anno scorso”. L'azienda di viaggi online utilizza l'intelligenza artificiale nel servizio clienti, per il suo pianificatore di viaggio AI e per l'assistente di viaggio generativo AI di Priceline, Penny, ha affermato il CEO Glenn Fogel in occasione della presentazione dei conti del quarto trimestre.
"Dalle nostre indicazioni preliminari, l'uso dell'intelligenza artificiale generativa migliora la produttività dei nostri sviluppatori di software e siamo incoraggiati dai risultati raggiunti finora", ha rilevato Fogel. “Siamo impazienti di sperimentare questi e altri modi in cui gli strumenti di GenAI potrebbero rendere più efficiente la nostra attività in futuro". Zero “sell” anche per le azioni Booking Holdings: 25 “buy” (65,8%) e 13 “hold”. Il target medio a 12 mesi è fissato a 3.955,64 dollari, +11,3% rispetto ai livelli attuali.
"La strategia di EVR ISI raccomanda di abbinare queste partecipazioni ad alto rendimento con uno Spread Collar di Put QQQ (molti dei nomi fanno parte dell'indice Nasdaq 100) con scadenza dicembre, fino a quando la correzione proseguirà". Per QQQ si intende l'Invesco QQQ ETF, che segue l'andamento del Nasdaq 100. Una “collar put spread” è una strategia che mira a limitare le perdite, ma anche i guadagni, utilizzando una combinazione di opzioni "call" e "put".