Neuralink oggi vale circa 5 miliardi di dollari. È quanto risulta dagli scambi eseguiti sui mercati privati delle azioni della start-up di impianti cerebrali fondata da
Elon Musk. La valutazione è quindi 2,5 volte maggiore rispetto a quella emersa in occasione dell'ultimo round di finanziamento di due anni fa, quando la società ha raccolto 205 milioni di dollari. Le transazioni sono state effettuate da dipendenti e azionisti della prima ora e tramite offerte dirette delle azioni da parte di Neuralink.
Il balzo della valutazione di Neuralink è una cosa abbastanza anomala se confrontata con altre start-up, negoziate sul secondario con uno sconto medio del 47% rispetto al loro ultimo round di finanziamento (dati di Caplight). Da quanto risulta dalla piattaforma online Hiive, in cui vengono scambiate le azioni Neuralink, la domanda per il titolo "è stata enorme", ha riferito l'Amministratore delegato della piattaforma, Sim Desai.
C'è da dire però che queste tipologie di operazioni nei mercati privati non riflettono perfettamente il valore di un'azienda, in quanto il volume di contrattazione è molto basso. Basti pensare l'importo massimo richiesto per le azioni Neuralink commercializzate per la vendita è stato di soli 500 mila dollari.
Neuralink: c'è ancora scetticismo sulla valutazione
A far aumentare la valutazione della società con sede a Fremont, in California, è stata l'approvazione da parte della Food and Drug Administration statunitense, datata 25 maggio, della sperimentazione umana del chip cerebrale prodotto dall'azienda. Inizialmente, l'autorità di regolamentazione del farmaco USA aveva respinto la richiesta per una sperimentazione umana, poiché ritenuta non sicura. Tra l'altro, Neuralink si è dovuta sottoporre a indagini da parte del Dipartimento dell'Agricoltura e del Dipartimento dei Trasporti rispettivamente per potenziali violazioni del benessere degli animali durante la sperimentazione e per il trasporto illegale di agenti patogeni pericolosi su chip rimossi dal cervello delle scimmie.
Secondo quanto riportato da Elon Musk, l'inserimento chirurgico del chip permetterebbe di trattare problematiche relative ad alcune patologie come l'obesità, l'autismo, la depressione e la schizofrenia, oltre a essere utili per la navigazione a Internet e la telepatia. La società recentemente ha rivelato che a breve i dispositivi sarebbero in grado anche di aiutare i pazienti paralitici a comunicare senza bisogno di digitazione del testo.
Lo scetticismo da parte dei medici della biotecnologia comunque è ancora abbastanza palese. Arun Sridhar, uno scienziato e imprenditore specializzato in neuromodulazione, considera la valutazione di 5 miliardi di dollari una cosa "pazzesca", visto ancora lo stato di precocità dello sviluppo clinico dell'impianto cerebrale. "Uno studio per valutare la sicurezza e la tollerabilità non è in alcuna forma valida per giustificare una valutazione di 5 miliardi di dollari", ha detto Sridhar. Mentre Kip Ludwig, ex direttore del programma per l'ingegneria neurale presso il National Institutes of Health (NIH) degli Stati Uniti, si aspetta un periodo di almeno dieci anni prima che l'impianto cerebrale di Neuralink possa essere commercializzato.