In occasione del Capital Markets Day di giugno, Shell potrebbe annunciare un aumento del dividendo trimestrale di circa il 38%. Lo sostengono gli analisti di RBC, secondo cui l'incremento potrebbe entrare in vigore nel quarto trimestre dell'anno in corso. Quindi, la cedola trimestrale passerebbe da 29 centesimi di dollaro per azione a 40 centesimi.
In quell'occasione, il nuovo Amministratore delegato della major petrolifera, Wael Sawan, probabilmente illustrerà agli azionisti quelle che saranno le future strategie aziendali, con un focus particolare su come la società intenda utilizzare l'enorme liquidità accumulata lo scorso anno grazie a profitti a livelli da record. Grazie ai conti 2022, la società è stata in grado di ripagare il debito e di utilizzare il resto per migliorare le remunerazioni per gli azionisti attraverso dividendi più ricchi e riacquisti di azioni proprie.
Shell: passata la pandemia, il dividendo torna a salire
Per la prima volta dalla seconda guerra mondiale, la società nel 2020 ha dovuto tagliare il dividendo dopo che la pandemia da Covid-19 ha letteralmente paralizzato le attività e affossato le quotazioni del petrolio. Nella primavera di quell'anno lo shock dettato anche dalla guerra fratricida all'interno dell'
OPEC+ tra Russia e Arabia Saudita portò, per la prima volta nella storia, il prezzo dei futures sul greggio in territorio negativo. I due pesi massimi allora si scontrarono sulle decisioni in merito all'offerta e decisero inopinatamente di aumentare l'output in un contesto in cui la domanda stava drammaticamente colando a picco.
Le conseguenze nefaste che si ebbero sulle compagnie energetiche spinsero Shell a ridurre del 66% la cedola, che da 47 centesimi per azione scese a 16 centesimi. Da allora il dividendo è stato gradualmente incrementato, sebbene ancora si trovi ancora al di sotto del livello pre-pandemico.
Gli esperti di RBC comunque ritengono che anche nel caso di una futura flessione del mercato petrolifero e del gas, la cedola sarebbe gestibile. "Riteniamo che questo sia un aumento sostenibile, che sarebbe ben accolto dagli investitori e contribuirebbe a bilanciare il suo quadro di distribuzione tra dividendi e riacquisti", ha affermato RBC in una nota.
I prezzi del petrolio oggi viaggiano intorno alla parità, con il Brent che staziona a 76 dollari al barile e il WTI a 72 dollari. Dai massimi dello scorso anno a quasi 140 dollari al barile, l'oro nero ha quasi dimezzato le sue quotazioni, complici il tetto al prezzo del petrolio russo imposto dall'Europa e dai Paesi del G7, il calo della domanda cinese per effetto dei blocchi Covid-19 e recentemente i timori di una recessione globale.
Shell: il problema del GNL
Nell'evento di giugno, il CEO di Shell, Sawan, dovrà affrontare anche la questione relativa alle performance delle sue attività esistenti, ha sostenuto RBC. Gli analisti hanno rilevato che, rispetto ai competitor, Shell risulta in ritardo per quanto riguarda l'utilizzo degli impianti di gas naturale liquefatto. Questo è un aspetto importante perché, aggiungono gli esperti della società d'investimento, qualora il gap venisse recuperato questa divisione potrebbe generare circa 2 miliardi di dollari di guadagni.