Mentre l’Euro Stoxx 50 quota in rosso di circa mezzo punto percentuale, ad un’ora dall’avvio delle contrattazioni i future sugli indici USA scambiano in sostanziale parità: il derivato sul Dow Jones segna un +0,2%, quello sullo S&P 500 è in lieve rialzo (+0,05%) mentre il contratto sul Nasdaq perde lo 0,07%.
In attesa del 2 aprile, pomposamente definito “Giorno della Liberazione”, Trump ha annunciato dazi del 25% sulle auto prodotte fuori dai confini domestici.
“Il settore automobilistico non sembra pronto per le tariffe”, ha detto Allen Root di Barron’s. “I dazi di Trump sulle importazioni canadesi e messicane minacciano di sconvolgere l'industria automobilistica, distruggendo miliardi di profitti ed ora anche gli altri marchi automobilistici che importano veicoli dall'Europa e dall'Asia affrontano un destino simile”.
Nel 2024, più di 7 milioni di auto sono state importate negli Stati Uniti. Inoltre, almeno il 50% delle parti di molti modelli popolari assemblati negli Stati Uniti provengono da Canada e Messico.
Particolarmente ricca, oggi l’agenda macro prevede il dato finale sul Pil del quarto trimestre, la bilancia merci e l’indice dei compromessi immobiliari. Ovviamente, come ogni giovedì, attenzione alle nuove richieste di sussidio di disoccupazione.
Wall Street Oggi: dazi USA, auto e chip sotto i riflettori
Vediamo quali sono le azioni da tenere d’occhio a Wall Street nella seduta del 27 marzo 2025.
- Dopo che il nuovo tonfo di ieri (-5,58%) ha messo fine ad una serie di cinque sedute in positivo, le azioni Tesla nel pre-market non fanno registrare variazioni di rilievo. La società assembla tutte le auto che vende negli Stati Uniti all'interno del Paese, ma si rifornisce di parti da altri Paesi che sarebbero soggetti a tariffe.
- Ovviamente più colpiti i produttori tradizionali come General Motors (-3,12% ieri, -6,59% nel pre-mercato), Ford (+0,1% e -3%) e Stellantis (-3,55% e -2,09%). GM assembla circa il 55% delle auto che vende negli Stati Uniti all'interno dei confini, stessa percentuale per Stellantis mentre nel caso di Ford il dato sale all’80% (Dazi auto: chi vince e chi perde con le tariffe di Trump).
- -5,74% ieri e -1,44% prima dell’avvio per Nvidia all’indomani del provvedimento con cui le autorità USA hanno aggiunto 80 aziende, tra cui più di 50 localizzate in Cina, alla lista di società che necessitano dell'approvazione del governo per acquistare tecnologia americana. "Il fatto che Nvidia sia rimasta intrappolata nella disputa commerciale tra Stati Uniti e Cina è uno sviluppo negativo", ha rilevato Gil Luria, analista di D.A. Davidson (USA-Cina: la guerra sull’AI prosegue, 50 aziende cinesi in blacklist).
- Su Advanced Micro Devices (-2,9%) gli analisti di Jefferies hanno ridotto la valutazione da “buy” a “hold” con prezzo obiettivo che passa da 135 a 120 dollari.
- Archiviato il +11,65% innescato ieri dalla notizia che il Bitcoin sarà inserito nelle riserve, il titolo GameStop prima dell’avvio scende del 7%. La società ha annunciato un'offerta privata di 1,3 miliardi di dollari in obbligazioni senior convertibili con l'obiettivo di utilizzare i proventi per scopi generali, tra cui investire proprio nella maggiore delle criptovalute (Le azioni a Wall Street: GameStop punta sul Bitcoin e spicca il volo).
- KB Home (parità) sta realizzando progetti immobiliari interamente "resistente agli incendi" a Escondido, in California. Il progetto prevede 64 case, a partire da circa 1 milione di dollari l'una, che soddisfano standard specifici di resistenza agli incendi.