Uno sei settori a più alto tasso di innovazione ed investimenti è certamente quello legato alle biotecnologie, con alcune derivazioni ancora più specifiche come la genomica.
Sui mercati europei sono diversi gli ETF a tema biotech così come diversi sono quelli specializzati nel campo della genomica.
Come scrive Wikipedia la biotecnologia è “è una branca della biologia riguardante «l'utilizzo di esseri viventi al fine di ottenere beni o servizi utili al soddisfacimento dei bisogni della società, ma anche l'applicazione e lo studio di qualunque tecnologia sviluppata o sviluppabile dall'uomo al campo della biologia”, e la genomica “è una branca della biologia molecolare che si occupa dello studio del genoma degli organismi viventi. In particolare si occupa della struttura, contenuto, funzione ed evoluzione del genoma”.
Due temi molto specialistici, ma collegati tra loro e che in Borsa hanno avuto il loro successo anche commerciale nell’era post Covid quando sembrava che le biotecnologie fossero destinate a risolvere i problemi dell’universo prima di essere soppiantate dal fenomeno intelligenza artificiale.
Ho scelto due ETF per comprendere come si sono mossi negli ultimi anni questi due sottosettori del cosiddetto "healthcare". E purtroppo molte attese sono state deluse.
Due ETF per puntare sul Biotech
L’ETF più anziano nel campo della genomica è Global X Genomics & Biotech le cui masse risultano dopo tre anni ancora molto modeste. Probabilmente complice anche una performance assoluta deludente e che al momento fa segnare un calo superiore al 40%.
Opposto l’andamento di Invesco Nasdaq Biotech che pur arrivando a toccare i suoi massimi poche settimane fa, risulta in guadagno del 11% nel triennio, una performance di poco inferiore a quella dell’intero settore farmaceutico che con Xtrackers Msci World healthcare a 3 anni porta a casa una performance del 12%. Spostando però solo un po' più in là l’asticella temporale, ovvero arrivando a 5 anni, scopriamo healthcare tradizionale raddoppia le performance del biotech (81% vs 44%).
L’ETF Genomics di Global X non è mai stato in territorio positivo dal lancio nel 2021 e questo dovrebbe far riflettere chi si butta a capofitto su un ETF tematico nel momento del lancio sul mercato.
Un drappello di circa 40 società compone l’ETF con le prime 10 che rappresentano quasi il 50% e ovviamente gli Stati Uniti a guidare la ripartizione geografica con oltre l’80% di peso. Società sconosciute ai più compongono il portafoglio con alcuni dati che spiegano perché il mercato è andato in questa direzione. La scheda mensile dell’emittente, infatti, ci comunica che il RoE (Return on Equity) dell’ETF è -15% e che il rapporto prezzo utili è anch’esso negativo. Inevitabile quindi la parabola discendente dell’ETF dove chi compra può solamente di pescare dal mazzo qualche start up destinata a diventare unicorno.

Diverso invece l’andamento di Nasdaq Biotech, sì in ritardo rispetto al settore più tradizionale dell’healthcare, ma di nuovo vicino ai suoi massimi storici.
La modalità di replica sintetica, ovviamente anche in questo caso concentrata sugli Stati Uniti, vede tra le prime 10 società nomi decisamente più large cap come Gilead, Amgen, AstraZeneca, Biogen, Moderna.
Qui i massimi del 2021 post Covid sono stati nuovamente raggiunti ma ovviamente serve uno strappo deciso sopra questo livello per garantire un futuro più radioso ad un settore che, a differenza del cugino indice dei tecnologici, non ha ricompensato gli investitori come da attese.