La notizia è passata un po' sottotraccia anche perché non è una novità. iShares ha deciso di modificare gli indici di riferimento di alcuni suoi ETF multifactor, nello specifico gli ETF globali, europei ed americani.
iShares World Equity Multifactor, Europe Equity Multifactor, Us Equity Multifactor abbandonano infatti il nome Edge Msci per acquisire quello Stoxx. iShares saluta i celebri e diffusi indici azionari Msci per andare sugli altrettanto celebri indici Stoxx.
Notizia che ovviamente ha nei costi che i provider di indici fanno pagare ai produttori di ETF il suo motivo principale, in un campo estremamente competitivo dove la riduzione dei costi diventa decisiva per battere la concorrenza.
I tre ETF hanno masse amministrate che vanno dai 70 milioni agli oltre 600 milioni di dollari del multifactor globale con costi annui compresi tra 0,2% e 0,3%.
I dettagli dei nuovi indici Stoxx
L’indice avrà un’anima ESG escludendo le società coinvolte nelle attività correlate ad armi, tabacco, carbone, petrolio e gas convenzionali.
I fattori di rischio Momentum, Quality, Value, Low Volatility e Size compongono ciascuno degli ETF applicando un processo di ottimizzazione ai componenti dell'Indice originario per “selezionare quelli che massimizzano l'esposizione ai cinque fattori di stile ponderando i componenti dell'indice con un punteggio complessivo più elevato, rappresentativo dell'esposizione ai cinque fattori di stile”.
Le azioni presenti saranno esclusivamente quelle appartenente a società del mondo sviluppato almeno per quello che riguarda l’ETF globale.
Stati Uniti che rimangono dominanti con quasi il 70% di peso, seguiti da Giappone (8%) e Canada (4%). Nulla di nuovo anche sul fronte settoriale con la tecnologia che pesa per il 30% seguita da finanziari (17%) e consumi discrezionali (13%). Poche novità, infine, anche sul blocco granitico delle prime azioni in portafoglio con Apple, Nvidia e Microsoft a tirare le file con il 4% a testa.
Infine, qualche dato fondamentale dichiarato da BlackRock per il multifactor globale. Il rapporto prezzo utili è di 18 e il rapporto tra prezzo e valore di libro è di 2,3.
Un cambiamento, quello di iShares, che conferma che magari un ETF potrebbe essere per tutta la vita, l’indice sottostante non è detto. Calcoli di convenienza o di ricerca di maggior efficientamento possono portare le società di asset management a modificare i loro regolamenti e prospetti con l’investitore che passivamente dovrà accettare questa modifica.
In questo caso specifico appena analizzato poco sostanziale, in altri casi invece potrebbe avere impatti maggiori costringendo l’investitore a scegliere di abbandonare lo strumento che, pur non essendo liquidato e delistato, svolgerà da quel momento in avanti un lavoro differente da quello per cui era stato comprato.